Some tech media reported that the Telegram Desktop app wasn’t secure because it “leaked IP addresses” when used to accept a voice call.

The reality is much less sensational – Telegram Desktop was at least as secure as other encrypted VoIP apps even before we improved it by adding an option to disable peer-to-peer calls. As for Telegram calls on mobile, they were always more secure than the competition, because they had this setting since day one.

During a peer-to-peer (P2P) call, voice traffic flows directly from one participant of a call to the other without relying on an intermediary server. P2P routing allows to achieve higher quality calls with lower latency, so the current industry standard is to have P2P switched on by default.

However, there’s a catch: by definition, both devices participating in a P2P call have to know the IP addresses of each other. So if you make or accept a call, the person on the other side may in theory learn your IP address.

That’s why, unlike WhatsApp or Viber, Telegram always gave its users the ability to switch off P2P calls and relay them through a Telegram server. Moreover, in most countries we switched off P2P by default.

Telegram Desktop, which is used in less than 0.01% of Telegram calls, was the only platform where this setting was missing. Thanks to a researcher who pointed that out, we made the Telegram Desktop experience consistent with the rest of our apps.

However, it is important to put this into perspective and realize that this is about one Telegram app (Telegram Desktop) being somewhat less secure than other Telegram apps (e.g. Telegram for iOS or Android). If you compare Telegram with other popular messaging services our there, unfortunately, they are not even close to our standards.

Using the terminology from the flashy headlines, WhatsApp, Viber and the rest have been “leaking your IP address” in 100% of calls. They are still doing this, and you can't opt out. The only way to stop this is to have all your friends switch to Telegram.

🚨 Alcuni amici russi ci hanno mandato questo screen molto interessante. Pare che nella versione beta di Telegram Desktop per macOS, è ora possibile modificare l'immagine prima di inviarla. Come potete vedere da questo screenshot, il tanto atteso editor di immagini sta per arrivare anche sui client desktop. Per il momento le funzioni sono: ruotare, riflettere e ritagliare

Tag: #TelegramDesktopBeta #macOS #TelegramDesktopNews

Dopo quasi 4 ore telegram ritorna attivo.
Vi ringraziamo per le segnalazioni che ci avete riportato attraverso Twitter, Facebook e Google Plus.

#Telegram, la sua ascesa, la sua falsa rivalità con WhatsApp, i suoi problemi recenti e come andranno avanti le cose

Un post veloce e "filosofico" su #Telegram.
Ieri sera ci sono stati problemi di connessione proprio qui da noi in tutta Italia con #Telegram.
Esiste un sito, dove si possono vedere le problematiche di connessione di #Telegram.

Eccolo qua.

I problemi con #Telegram ci sono stati, di recente, il 7 agosto, il 30 agosto e ieri sera. Lo si può vedere qua.
Significa che la piattaforma sta crescendo e che le persone stanno capendo che non c'è paragone con WhatsApp.

In realtà le due piattaforme non sono nemmeno paragonabili. Se potessimo fare un parallelo con le automobili, si scoprirebbe semplicemente che entrambe hanno quattro ruote, ma mentre WhatsApp è un'utilitaria che "beve" e che perde olio dalla coppa 😄 (metafora, per dire che è uno specchietto per le allodole che sottrae i vs. dati per rimpolparvi di pubblicità su Facebook e Instagram - perché, come sapete le tre cose sono tutte della stessa "parrocchia" 😆), #Telegram è una bella berlina tipo Alfa Romeo Giulia. 😍
Probabilmente ci sono app che sono ancora migliori e permettono di avere ancora più segretezza (ci viene in mente Threema o Protonmail o altre ancora, di solito, guarda caso, sono tutte startup svizzere... Chissà come mai...), ma cmq #Telegram è una bella berlina performante e sportiveggiante.

Tra l'altro, come sap(r)ete, io non vedo i vostri numeri di telefono, vedo solo il vostro nickname (e tra l'altro non ci guardo nemmeno, ma questa è una cosa mia...) e se vi siete registrati col nome di "cicciopuccio", non so chi siete, da dove venite e che cosa fate. Cosa che ovviamente con WhatsApp non accade, dove invece chi si iscrive a un gruppo, trasmette il proprio numero di telefono all'amministratore, con tutto ciò che ne consegue (vi potranno inviare sms pubblicitari e compagnia cantante, cosa che io non posso fare con voi qua dentro)!!!

Andando a bomba.

Probabilmente ci saranno ancora dei problemi di down, ma #Telegram sta crescendo come numero di utenti e questo fa bene a tutti.
La fama di applicazione usata da terroristi e delinquenti è una fake news, nel senso che chi vuole commettere dei reati non ha certo bisogno di #Telegram.

Noi comunque, abbiamo nome e cognome, siamo conosciuti, più o meno da tutti in città, almeno per sentito dire, e continueremo a "sponsorizzare" l'utilizzo di #Telegram. Sappiamo che ci supportate 😍 e anche che ci sopportate 😁, ma il tutto va a beneficio del "valore" che diamo alla nostra "missione", che è quella di parlare di Palio con tutti i crismi della (semi)ufficialità, che tutti ci riconoscete (compreso l'Ufficio Palio del Comune di Siena), a partire da Orlando Papei, fondatore e presidente del sito, nonché storico e archivista di cui resteranno a memoria collettiva le ricerche sui Palii del Seicento, fino a Beppe Pallini, che continua a "sfornare" sonetti spettacolari su Siena e sul Palio (a oggi siamo arrivati a 940 sonetti).

A dopo, per la presentazione del Drappellone, che ovviamente condivideremo qui in anteprima assoluta.
Buona domenica!

Canale #Telegram a cura dello staff del sito www.ilpalio.org 🏇🏻
📩 webmaster@ilpalio.org

🔥Update API bot
Super modifica per quello che riguarda le API dei bot Telegram. A quanto pare, è stata apportata una modifica importante nella pagina dedicate alle API di Telegram e per la precisione la modifica riguarda il Caption, cioè la didascalia per i file multimediali inviati attraverso i bot. Per chi non lo sapesse, ad oggi il limite massimo di caratteri che si possono mettere nella didascalia di un file multimediale inviato attraverso un bot è di 200 caratteri, ma a quanto pare con il prossimo update delle API Bot si arriverà ad un massimo di 1024 caratteri.

Tag: #APIBot #APIBotUpdate #NewsAPI #NewsAPIbot
Via: Grazie ai colleghi di @tglive