BIELORUSSIA: I COMUNISTI PROTESTANO SOTTO L'AMBASCIATA TEDESCA
Questa mattina a Minsk, davanti all'ambasciata tedesca, il Partito Comunista di Bielorussia ha organizzato un presidio per protestare contro la rimozione della bandiera bielorussa dal memoriale del lager di Buchenwald, avvenuta domenica scorsa e sostituita con la bandiera bianco e rossa dei nazionalisti bielorussi. Un fatto gravissimo anche perché i nazionalisti bielorussi che sventolavano quella bandiera nella seconda guerra mondiale erano schierati con le truppe naziste, dunque con i carnefici degli internati nei lager. Un'offesa insomma non solo al popolo bielorusso e ai valori dell'antifascismo e della verità storica, ma pure alle stesse vittime della Shoah.
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Questa mattina a Minsk, davanti all'ambasciata tedesca, il Partito Comunista di Bielorussia ha organizzato un presidio per protestare contro la rimozione della bandiera bielorussa dal memoriale del lager di Buchenwald, avvenuta domenica scorsa e sostituita con la bandiera bianco e rossa dei nazionalisti bielorussi. Un fatto gravissimo anche perché i nazionalisti bielorussi che sventolavano quella bandiera nella seconda guerra mondiale erano schierati con le truppe naziste, dunque con i carnefici degli internati nei lager. Un'offesa insomma non solo al popolo bielorusso e ai valori dell'antifascismo e della verità storica, ma pure alle stesse vittime della Shoah.
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Luciano Canfora su cause della guerra, propaganda mediatica eterodiretta, nemico interno, e neonazisti (ucraini e di casa nostra).
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MANIFESTAZIONI COMUNISTE IN TUTTA LA RUSSIA
Con lo slogan "da un'operazione speciale a una rinascita socialista!" nello scorso fine settimana si sono svolte manifestazioni del Partito Comunista della Federazione Russa. Nel comunicato si legge: "l'obiettivo principale dell'azione è esprimere il sostegno unanime del popolo alla lotta per proteggere l'indipendenza del Donbass e per liberare l'Ucraina dal nazismo. [...] Contemporaneamente deve avanzare la lotta per lo sviluppo scientifico e industriale della Russia e per la rinascita socialista del Paese!”.
Le azioni si sono svolte a Mosca, nella regione di Leningrado, nella Repubblica dell'Ossezia del Nord-Alania, Krasnoyarsk, Novosibirsk, Omsk, Orel, Chelyabinsk, Volgograd, Yaroslavl, Rostov-on-Don, Yakutsk, nonché in molte altre città e paesi di Russia.
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Con lo slogan "da un'operazione speciale a una rinascita socialista!" nello scorso fine settimana si sono svolte manifestazioni del Partito Comunista della Federazione Russa. Nel comunicato si legge: "l'obiettivo principale dell'azione è esprimere il sostegno unanime del popolo alla lotta per proteggere l'indipendenza del Donbass e per liberare l'Ucraina dal nazismo. [...] Contemporaneamente deve avanzare la lotta per lo sviluppo scientifico e industriale della Russia e per la rinascita socialista del Paese!”.
Le azioni si sono svolte a Mosca, nella regione di Leningrado, nella Repubblica dell'Ossezia del Nord-Alania, Krasnoyarsk, Novosibirsk, Omsk, Orel, Chelyabinsk, Volgograd, Yaroslavl, Rostov-on-Don, Yakutsk, nonché in molte altre città e paesi di Russia.
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ATLANTISTI DISPERATI: LA PROPAGANDA GUERRAFONDAIA NON CONVINCE GLI ITALIANI
Nei talk show, nei tg e sui quotidiani padronali il coro bellicista è unanime, chi osa sollevare anche il minimo dubbio sulla versione dei fatti propagandata dal mainstream viene immediatamente accusato di essere al soldo di Putin, eppure nonostante questo clima di feroce intolleranza e di narrazione atlantista a senso unico, la stragrande maggioranza degli italiani non abbocca. Tutti i sondaggi da settimane continuano a dare lo stesso esito: sì al dialogo con la Russia, no all'invio di armi, no all'aumento delle spese militari. Immaginiamo lo sconforto e la frustrazione nelle redazioni del giornalismo asservito. Le menzogne della Nato incantano sempre meno persone.
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Nei talk show, nei tg e sui quotidiani padronali il coro bellicista è unanime, chi osa sollevare anche il minimo dubbio sulla versione dei fatti propagandata dal mainstream viene immediatamente accusato di essere al soldo di Putin, eppure nonostante questo clima di feroce intolleranza e di narrazione atlantista a senso unico, la stragrande maggioranza degli italiani non abbocca. Tutti i sondaggi da settimane continuano a dare lo stesso esito: sì al dialogo con la Russia, no all'invio di armi, no all'aumento delle spese militari. Immaginiamo lo sconforto e la frustrazione nelle redazioni del giornalismo asservito. Le menzogne della Nato incantano sempre meno persone.
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Mancava solo Giuliano Ferrara a riabilitare il battaglione Azov. Ma è arrivato ultimo dopo Repubblica, il Corriere della Sera, Gramellini, Formigli, Myrta Merlino, ecc. che già avevano provveduto a sdoganare i neonazisti ucraini. Per noi invece i nazisti non meritano mai rispetto, e ci auguriamo che l'ideologia per cui combattono scompaia dalla storia.
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BASE AZOV DISTRUTTA A URZUF
Distrutta la base dei miliziani di Azov a Urzuf. Gli uffici sono pieni di simboli del Terzo Reich. Con buona pace dei giornalisti nostrani, la denazificazione continua.
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Distrutta la base dei miliziani di Azov a Urzuf. Gli uffici sono pieni di simboli del Terzo Reich. Con buona pace dei giornalisti nostrani, la denazificazione continua.
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A Kharkiv le truppe avanzano con la bandiera sovietica alla testa.
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IERI, OGGI, DOMANI: CONTRO I FASCISTI NON UN PASSO INDIETRO!
Un video da brividi. Il 13 aprile 2014, in Donbass nella città di Zaporozhie un gruppo di operai, minatori, e militanti comunisti e antifascisti venne circondato da oltre 1500 estremisti di destra ucraini e per ore vennero riempiti di uova, sassi, petardi. Nonostante le minacce di morte, loro resisterono stretti gli uni agli altri cantando l'inno dell'Unione Sovietica. Quando l'assedio degli ultranazionalisti si sciolse alcuni degli antifascisti vennero arrestati e altri successivamente aggrediti con bastoni e armi bianche. Ma la loro fierezza e il loro coraggio furono di esempio per tutto il popolo del Donbass nella lotta contro i rigurgiti nazifascisti.
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LA DECOMUNISTIZAZZIONE E IL REVISIONISMO AVANZANO IN TUTTA L'EUROPA ORIENTALE
I deputati del Partito Comunista di Moldavia hanno condannato la legge approvata dal governo moldavo che vieta il nastro di San Giorgio, la celebrazione della vittoria sovietica sul nazismo il 9 maggio, così come i simboli Z e V.
"Chi siete per valutare e riscrivere la nostra storia, il nostro atteggiamento nei confronti della grande vittoria sul fascismo, che abbiamo ottenuto a un prezzo terribile?", dice la portavoce comunista nell'appello alle autorità.
In segno di protesta, deputati comunisti hanno bloccato i lavori del parlamento di Chișinău.
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I deputati del Partito Comunista di Moldavia hanno condannato la legge approvata dal governo moldavo che vieta il nastro di San Giorgio, la celebrazione della vittoria sovietica sul nazismo il 9 maggio, così come i simboli Z e V.
"Chi siete per valutare e riscrivere la nostra storia, il nostro atteggiamento nei confronti della grande vittoria sul fascismo, che abbiamo ottenuto a un prezzo terribile?", dice la portavoce comunista nell'appello alle autorità.
In segno di protesta, deputati comunisti hanno bloccato i lavori del parlamento di Chișinău.
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DONBASS 2014: LO SAPEVI CHE LA GUERRA È INIZIATA OTTO ANNI FA?
Nell'aprile 2014, dopo che dal cambio di regime seguito a Piazza Maidan in Ucraina le forze ultranazionaliste e il governo scelto dagli Usa (non lo diciamo noi, lo scriveva allora il Sole24Ore: https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-12-03/se-soros-e-finanza-scelgono-governo-dell-ucraina-084934.shtml?uuid=ABOLVKLC), avevano avviato un feroce processo di decomunistizzazione e di rimozione dell'identità culturale russa. Le popolazioni di Donetsk e Lugansk, guidati da minatori, operai e militanti comunisti e antifascisti proclamarono la propria indipendenza e la nascita delle Repubbliche Popolari. Governo ucraino e nazisti allora scatenarono una guerra civile costata migliaia di vittime civili. Oggi come allora noi stiamo con gli antifascisti del Donbass!
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Nell'aprile 2014, dopo che dal cambio di regime seguito a Piazza Maidan in Ucraina le forze ultranazionaliste e il governo scelto dagli Usa (non lo diciamo noi, lo scriveva allora il Sole24Ore: https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-12-03/se-soros-e-finanza-scelgono-governo-dell-ucraina-084934.shtml?uuid=ABOLVKLC), avevano avviato un feroce processo di decomunistizzazione e di rimozione dell'identità culturale russa. Le popolazioni di Donetsk e Lugansk, guidati da minatori, operai e militanti comunisti e antifascisti proclamarono la propria indipendenza e la nascita delle Repubbliche Popolari. Governo ucraino e nazisti allora scatenarono una guerra civile costata migliaia di vittime civili. Oggi come allora noi stiamo con gli antifascisti del Donbass!
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Il segretario del comitato regionale di Novgorod del Partito Comunista della Federazione Russa, Nikita Makarevich, è stato invitato dalla locale scuole elementare per una lezione sulla Grande Guerra Patriottica, sull'attualità dell'antifascismo e sull'importanza della bandiera sovietica della vittoria e sul suo significato oggi. Non sorprende che i ragazzi abbiano voluto crearne un paio di riproduzioni con le proprie mani, da esporre nelle loro classi in occasione del 9 maggio. Notate qualche differenza con quanto accade in Ucraina dove ai bimbi viene insegnato l'odio etnico e a celebrare i collaboratori nazisti come Bandera?
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