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Nel punto più alto di Mariupol è stata innalzata la bandiera della Repubblica Popolare di Donetsk. La città è sotto il controllo delle Forze armate russe e della Milizia popolare antifascista. I pochi nazisti rimasti, sono intrappolati nei sotterranei dell'acciaieria Azovstal e non hanno scampo. La Liberazione del Donbass continua.

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Il battaglione Somalia delle forze armate della Repubblica Popolare di Donetsk viene accolto dalla popolazione festante. La Liberazione del Donbass continua.

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Abbassate le armi alzate i salari. Oggi sciopero di USB contro guerra e carovita.

I costi di questa guerra stanno già ricadendo pesantemente sui lavoratori e diverse aziende stanno aprendo le procedure di licenziamento, giustificandole con lo scoppio del conflitto. L’aumento generalizzato dei prezzi sta sprofondando in condizioni drammatiche un’ampia fetta della popolazione. Stare fuori dalla guerra non è solo una scelta di civiltà, ma anche una necessità per i lavoratori. L'invito a tutti è a scioperare e partecipare al corteo a Roma dalle ore 14 in Piazza della Repubblica.

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Iniziata la giornata di sciopero con gli studenti di OSA, Opposizione Studentesca d'Alternativa, davanti al Ministero dell'Istruzione. Studenti e operai figli della stessa rabbia.

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DRAGHI E LA NATO ARMANO L'UCRAINA E IMPOVERISCONO L'ITALIA

Obbedendo agli ordini di Washington il governo italiano è pronto ad approvare ulteriori rinvii di armi all'Ucraina, ancora più potenti di quelle inviate fino ad ora. Ormai i paesi occidentali, guidati dagli Usa, sono entrati in una spirale guerrafondaia che li porta ad abbandonare qualsiasi tentativo negoziale, per puntare esplicitamente alla guerra per sconfiggere definitivamente la Russia. E poco importa se in questa terribile escalation ci saranno migliaia di morti e il rischio concreto di un allargamento del conflitto dalle conseguenze imprevedibili. I costi di questa situazione, tra sanzioni, vertiginoso aumento delle spese militari, e prezzi alle stelle, ricadono completamente sulle spalle dei lavoratori e delle classi popolari. Secondo le rilevazioni di marzo 2022 in Italia sono aumentati sia gli indigenti sia i poveri assoluti. E nei prossimi mesi, se si inaspriranno le sanzioni e si intensificherà il confronto bellico, sono previste conseguenze pesantissime anche sul piano dell'occupazione. Più armi all'Ucraina, insomma, non vuol solo dire più guerra, ma pure più povertà nel nostro paese. Altro che abbassare riscaldamento e condizionatori, con la linea guerrafondaia scelta dalla Nato e seguita dal governo Draghi il rischio concreto è che tanti italiani finiscano sotto il livello di sussistenza.

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152° anniversario della nascita di V.I. Lenin. Mosca,22 aprile 2022, manifestazione del Partito Comunista della Federazione Russa al mausoleo di Lenin.

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Altre foto da Mosca della manifestazione del Partito Comunista della Federazione Russa per l'anniversario della nascita di Lenin.

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I LAVORATORI DICONO NO A DRAGHI E ALLA GUERRA!

Un partecipato corteo operaio, promosso da USB, in cui sono confluiti gli studenti di Osa, ha attraversato questo pomeriggio il centro di Roma. "Abbassate le armi, alzate i salari" questo l'azzeccato slogan della manifestazione contro la guerra e il carovita. Per i lavoratori il nemico esiste e lo abbiamo in casa: è il governo guerrafondaio e atlantista di Draghi!

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Dopo otto anni di persecuzioni e di decomunistizzazione imposta dal governo di Kiev e dal terrore squadrista delle bande nazionaliste, nella città di Berdiansk liberata, i comunisti possono tornare a celebrare l'anniversario della nascita di Lenin.

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Più armi all'Ucraina, più povertà in Italia: questa la fila impressionante alla mensa dei poveri a Milano.

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Soldati della brigata d'assalto degli Urali in pattuglia nella regione di Kherson. Notare le patch con la bandiera sovietica. Sempre più soldati russi tendono ad ostentare con fierezza simboli comunisti. Senza ovviamente voler forzare impropri parallelismi storici crediamo che nemmeno si debba sottovalutare questa tendenza a livello di riferimenti ideali, valoriali e di immaginario: da una parte svastiche, rune e decomunistizzazione, dall'altra falce e martello, bandiere rosse e denazificazione.

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Dalla battaglia contro il nazifascismo di ieri a quella di oggi. Un disegno per celebrare il coraggio della nonnina che ha affrontato le truppe ucraine con la bandiera sovietica.

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Da Bologna un ricordo per Edy Ongaro.

(Dalla pagina Facebook del Coordinamento Ucraina Antifascista:
https://www.facebook.com/1737054576532862/posts/3126172130954426/ )

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Ucrainizzare l'Italia? No grazie! Non vogliamo i nazisti di Azov nelle nostre strade!

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Scontri in questo momento a Parigi tra polizia e manifestanti anti-Macron.

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DALL'ITALIA AL DONBASS ANCORA FISCHIA IL VENTO!

77 anni fa la Resistenza in Italia divise i patrioti antifascisti, che liberarono il nostro paese, dall'invasore nazista e dai fascisti oppressori. Anche oggi la Liberazione deve continuare a dividere chi si batte contro il nazifascismo e l'imperialismo. Oggi 25 aprile, più che mai, dobbiamo ribadire che non ci si può dichiarare antifascisti e voler armare le milizie di estrema destra in Ucraina, non ci si può dichiarare contro il razzismo e andare a braccetto con chi alimenta la russofobia, non si può onorare i partigiani che combatterono per una Patria Indipendente e sostenere la Nato, braccio armato dell'imperialismo statunitense che occupa il nostro paese con basi militari e testate atomiche su cui noi italiani non abbiamo alcuna sovranità. Dal 1945 ad oggi, dall'Italia al Donbass i veri antifascisti sono sempre dalla stessa parte della barricata: contro nazifascismo e imperialismo. Ancora fischia il vento!

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BANDIERE NATO E SIMBOLI DI AZOV: COME OLTRAGGIARE LA RESISTENZA

Oggi a Milano al corteo nazionale per il 25 aprile, si sono viste bandiere, della Nato, della UE, degli Usa e ovviamente un simbolo degli estremisti di destra ucraini del battaglione Azov. I partigiani associati ad imperialisti e nazifascisti. Un'offesa gravissima ai combattenti antifascisti!

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