LE LOTTE OPERAIE NON SI PROCESSANO! MANIFESTAZIONE NAZIONALE DOMANI, SABATO 23 LUGLIO, A PIACENZA

Martedì, su mandato della procura di Piacenza, la polizia ha messo agli arresti domiciliari e disposto altre misure cautelari contro dirigenti sindacali di USB e Si Cobas. Per la procura le lotte condotte nei magazzini della logistica dal 2014 al 2021 sarebbero state attuate per motivazioni pretestuose e con intenti "estorsivi", al fine di ottenere per i lavoratori condizioni di miglior favore rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale. Questo teorema giudiziario è un evidente tentativo di negare la legittimità del sindacalismo conflittuale. Contro questo attacco occorre reagire: l'appuntamento è per domani, sabato 23 luglio, a Piacenza alle ore 14,30 con concentramento ai Giardini Margherita (di fronte alla stazione). Non un passo indietro!

Nel video l'appello di uno dei sindacalisti colpiti dalla repressione: Riadh Zaghdane di USB.

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Sul fronte del Donbass. Miliziani antifascisti calpestano la bandiera della UE catturata alle forze del regime di Kiev.

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VADIM PAPURA OGGI AVREBBE COMPIUTO 26 ANNI

Non è possibile comprendere le odierne vicende in Ucraina senza ricordare quanto accaduto nel 2014 dopo il golpe, sostenuto da Usa e Nato, seguito agli eventi di Piazza Maidan. La crescita del nazionalismo, della russofobia e dell'anticomunismo, le milizie di estrema destra che spadroneggiavano nelle strade, spesso con la complicità della polizia, gli attacchi squadristi contro gli antifascisti e la popolazione russofona. In questo contesto si verificò il massacro alla casa dei sindacati di Odessa, il 2 maggio 2014, con la morte di decine di antifascisti arsi vivi o assassinati dalle squadracce di Pravy Sektor. Tra le vittime il giovane militante comunista Vadim Papura di appena 17 anni. Vadim era infatti nato il 24 luglio 1996. Se fosse vivo oggi compirebbe 26 anni. Noi continuiamo a ricordare lui e tutti i comunisti ucraini assassinati e perseguitati dal 2014 ad oggi. Il loro esempio ci guida nella nostra lotta.

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FINGONO DI LITIGARE MA SU ATLANTISMO, GUERRA E ARMI LA PENSANO ALLO STESSO MODO E HANNO SEMPRE VOTATO INSIEME

È di fatto iniziata la campagna elettorale ed ecco che riappare il solito, stantio, teatrino bipolare tra il PD e la destra con toni da guerra santa. In troppi ancora abbocheranno, dimenticando che sulle cose che contano Letta e Meloni sono entrambi allineati con i diktat di Washington. Entrambi hanno sostenuto TUTTE le decisioni del governo Draghi sulla guerra contro la Russia, l'invio di armi all'Ucraina, l'aumento delle spese militari, la politica suicida delle sanzioni. Entrambi fanno a gara di fedeltà alla Nato e di servilismo atlantista. ENTRAMBI FANNO PARTE DELL'ASPEN INSTITUTE, pensatoio lobbista molto sensibile alle sirene politiche americane, soprattutto quelle del versante liberal. Insomma chiunque di questi due uscirà vittorioso alle elezioni politiche, a governare davvero l'Italia saranno sempre gli Usa.

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PARA NOSOTROS SIEMPRE ES 26

Doamani a Roma le organizzazioni antimperialiste solidali con Cuba Socialista, tornano in piazza per celebrare il Día de la Rebeldía Nacional che vide i ribelli cubani guidati da Fidel assaltare il Cuartel Moncada e per difendere la Rivoluzione cubana dagli attacchi dell'imperialismo e contro il criminale bloqueo statunitense all'isola.

Appuntamento domani, martedì 26 luglio, a Roma alle ore 11.00 in piazza Santa Prisca per poi dirigersi verso l'Ambasciata di Cuba.

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Il 26 luglio 1953 con l'assalto alla caserma Moncada a Santiago di Cuba, iniziò la lotta di Fidel Castro e dei suoi compagni contro la dittatura di Batista burattino dell'imperialismo statunitense. Lotta che trovò il suo coronamento vittorioso il primo gennaio del 1959. Da allora gli Usa cercano in tutti i modi di riportare l'isola socialista sotto il proprio dominio. Ma tutti gli sforzi per sconfiggere la Rivoluzione si sono rivelati vani. Come disse Fidel il 10 ottobre 1991: "L’imperialismo tenterà di dividerci cercando qualsiasi pretesto con cui giustificare le sue attività interventiste nel nostro paese, ma questa stretta e solida unità impedirà sempre che loro abbiano successo. Però, in qualsiasi circostanza, saremo sempre preparati per la guerra di tutto il popolo e per difendere fino all’ultimo angolo della nostra Patria. La bandiera della nostra Rivoluzione è simbolo di indipendenza, coraggio e dignità e la difenderemo sempre senza paura".

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Al ministero degli esteri cinesi il tempo della diplomazia è finito...

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MELONI INCONTRA L'AMBASCIATORE TAIWANESE PER RIBADIRE L'OBBEDIENZA DI FRATELLI D'ITALIA AGLI USA CONTRO LA CINA
Secondo i media liberali Giorgia Meloni sarebbe un personaggio eversivo e antisistema. Non devono preoccuparsi, destri e sinistri, chiunque andrà al governo continuerà a obbedire ai loro padroni. A livello nazionale porteranno avanti l'agenda liberista contro i lavoratori e in favore dei grandi e medi "imprenditori", a livello internazionale continueranno a servire l'oppressore statunitense.
https://twitter.com/GiorgiaMeloni/status/1551948110250885125

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L'Huffington Post esalta la sovranità limitata. Per Mattia Feltri è inevitabile che il destino del nostro popolo sia deciso a Washington e Bruxelles. Per noi invece liberarci da Nato, Ue ed euro è possibile e necessario. Così come è necessario liberarci dalla stampa asservita.

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L'ULTIMO ATTO DEL GOVERNO A CAMERE GIÀ SCIOLTE: ALTRE ARMI

Credevate di esservi liberati dal Governo Draghi? Eppure con un attivismo inedito rispetto ai governi dimissionari che dovrebbero occuparsi solo di sbrigare gli "affari correnti", come se le camere non fossero già sciolte, Draghi e la sua banda continuano a far danni. Legando sempre più l'Italia al carro della guerra, delle spese per le armi, delle politiche suicide della Nato. E con il consenso bipartisan di PD e destre, che mentre sono perfettamente allineati sull'invio di nuove armi a Kiev e sull'aumento delle spese belliche, fingono di litigare in campagna elettorale su tematiche di facciata. Il 25 settembre neanche un voto ai partiti della guerra!

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Ingerenze straniere nella politica italiana? I cablogrammi di wikileaks hanno dimostrato che esistono eccome. Ma non sono russe, bensì statunitensi. Anche per aver mostrato questa realtà, Assange rischia l'ergastolo 8n Usa.

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La Nato spinge il Kosovo a provocare la Serbia. Vogliono un'altra guerra in Europa?
Non è un caso che il Segretario di Stato americano Blinken ha ospitato il presidente e il primo ministro del Kosovo pochi giorni fa impegnandosi a sostenerne l'"integrazione euro-atlantica e internazionale".

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Vučić ha ringraziato la #Russia per il suo sostegno.
#Serbia #guerra #Kosovo #storia #politica