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a cura di Davide Malacaria
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La visita di Netanyahu negli Stati Uniti ha diversi scopi. Anzitutto rinverdire la posizione internazionale del premier israeliano. Infatti, il viaggio negli States, che segue l’incontro a Gerusalemme con il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis e la successiva visita in Ungheria, mette evidenza l’impunità del premier israeliano rispetto al mandato di arresto emesso dal Tribunale penale internazionale. In questo modo, cioè, Netanyahu fa vedere che è libero di incontrare i leader di altri Paesi e muoversi nel mondo.

Dimostrazione di forza a uso interno

Il secondo scopo della visita è puntellare la propria posizione interna. Infatti, questa vacilla sotto i colpi dello scandalo Qatargate...


https://www.piccolenote.it/mondo/netanyahu-da-trump-e-lossessione-iran
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Netanyahu non incassa la luce verde per un attacco all’Iran, motivo principale del suo improvviso viaggio negli States. Anzi, nel corso della conferenza stampa congiunta, Trump ha annunciato che i colloqui con Teheran sono iniziati. Ed è questa l’unica vera novità emersa da questo viaggio.

GAZA: IL GENOCIDIO PUÒ PROSEGUIRE

Quanto a Gaza, Trump ha fatto parlare Netanyahu, il quale ha sgranato il suo noto programma di sfollamento dei palestinesi, che fa discendere dalla proposta di Trump sulla Riviera dei sogni/incubi da costruire in loco.
Tragicamente ironico il passaggio nel quale Netanyahu ha dichiarato che questa prospettiva renderà liberi i palestinesi, che finora “si sono rinchiusi” di loro spontanea volontà nella Striscia, negando che quella prigione a cielo aperto era invece sigillata da sbarre d’acciaio erette dal suo Paese…

https://www.piccolenote.it/mondo/iran-trump-frena-la-guerra-di-netanyahu
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Dopo la bufala dei soldati nordcoreani che avrebbero dato un contributo essenziale alle esauste forze russe in difficoltà sul fronte ucraino, ecco che arriva il cinese, anzi i cinesi, perché sono due i cittadini della Terra di mezzo sorpresi a combattere per i russi finiti nella rete dei cacciatori ucraini.

Due sembra essere un numero magico, perché la cattura di due asseriti nordcoreani nel teatro di guerra, rivelata e brandita da media, politici e funzionari occidentali, assurse a prova inconfutabile della presenza dei militi di Pyongyang in Ucraina.

Poco importa che le prove mostrate al mondo da Kiev non avessero alcun fondamento reale, come rilevava un accurato articolo di…

https://www.piccolenote.it/mondo/cerano-due-cinesi-in-ucraina
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Nella conferenza stampa Netanyahu-Trump a conclusione della visita del premier israeliano negli Usa si è parlato, e molto, del futuro di Gaza. Nella nota di ieri accennavamo come, nonostante la profusione di affetti del presidente americano verso il suo interlocutore e il suo Paese, le posizioni tra i due fossero discorsi. Lo spiega meglio e nel dettaglio Amor Tibon su Haaretz, in un articolo di grande interesse.

IL FUTURO DI GAZA
Tibon ricorda quando a febbraio Trump espose il suo stralunato piano sulla Riviera di Gaza e l’annesso sfollamento dei palestinesi, ricordando la sua insistenza sul punto e le diuturne polemiche successive e la contrarietà dei Paesi arabi. “Questa volta – scrive Tibon – il piano per la Striscia di Gaza è stato solo brevemente accennato da Trump...ha affermato di apprezzare ancora questo piano, ma ha aggiunto di essere aperto anche ad ‘altri’ piani sul ​​futuro della Striscia”…

https://www.piccolenote.it/mondo/gaza-le-divergenze-tra-trump-e-netanyahu
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Le aree di confine della Striscia di Gaza sono state trasformate in una kill zone, “zona di uccisione”, analogamente a quanto avvenuto nel corridoio Netzarim, che tagliava in due la Striscia. Ai soldati dell’esercito israeliano, riporta il Guardian, “è stato dato l’ordine di annientare sistematicamente tutto ciò che si trovava all’interno di una zona designata, tutti i quartieri residenziali, gli edifici pubblici, le scuole, le moschee e i cimiteri”.

SONO TUTTI BERSAGLI
Nessuno può attraversare l’area, perché l’ordine è quello di sparare a vista a chiunque si avvicini alla red line. In sostanza, è stato ridisegnato il perimetro della Striscia, che non coincide più con il muro israeliano di separazione costruito vent’anni fa. La zona “cuscinetto” – così la chiama il governo Netanyahu- si estende lungo tutta la frontiera con Israele...per oltre un chilometro all’interno dell’enclave…

https://www.piccolenote.it/mondo/israele-ha-istituito-una-zona-morte-a-gaza
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Sabato in Oman inizieranno i negoziati tra Stati Uniti e Iran sul nucleare iraniano, annunciati da Trump nel corso della conferenza stampa tenuta alla Casa Bianca con Netanyahu. Un passo importante per la pace globale, i cui esiti restano però incerti.

FAR FALLIRE I NEGOZIATI

Dopo la sorpresa iniziale, i fautori della guerra all'Iran hanno avviato un fuoco di sbarramento destinato ad aumentare. A iniziare dalle dichiarazioni di Netanyahu sull'applicazione a Teheran del modello libico, evocato durante la conferenza stampa e ribadito prima della sua ripartenza dagli Usa…

https://www.piccolenote.it/mondo/oman-al-via-il-negoziato-usa-iran
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Trump starebbe “perdendo la pazienza” con Netanyahu e gli avrebbe dato due o tre settimane di tempo per porre fine alla guerra di Gaza. Lo riferisce Yedioth Ahronoth, riportando confidenze ricevute da alcuni funzionari israeliani.
Così Ynet: “Alcuni funzionari israeliani che hanno parlato con le loro controparti americane hanno appreso che Trump ha concesso a Netanyahu altro tempo per continuare le operazioni militari, ma non più di due o tre settimane”.

“Fonti americane hanno detto ieri sera (mercoledì) alle famiglie degli ostaggi che la questione era in cima alla lista delle priorità nel corso dell’incontro tra i due leader [Trump e Netanyahu] alla Casa Bianca di lunedì scorso. Le fonti hanno sottolineato che gli americani stanno facendo pressioni per un accordo sugli ostaggi come parte di un’iniziativa più ampia in Medio Oriente che ha come obiettivo porre fine alla guerra a Gaza e…

https://www.piccolenote.it/mondo/trump-da-una-scadenza-a-netanyahu-su-gaza-e-witkoff-vola-a-mosca
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Iniziano oggi in Oman le trattative sul nucleare iraniano tra la delegazione di Washington guidata da Steve Witkoff e quella di Teheran. Prima dell’incontro Witkoff, reduce da un faccia a faccia di quattro ore con Putin, ha detto che l’America è pronta a “un compromesso“.

Dichiarazione che va letta in parallelo alle parole di Trump, il quale ha tracciato una linea rossa per l’Iran: “Non può avere l’arma atomica“. Affermazione, quest’ultima, che appare ovvia, ma che ovvia non è, dal momento che i falchi anti-Teheran stanno tentando di inserire nel negoziato altre linee rosse, che vedono lo smantellamento delle milizie armate sciite in Medio oriente – Hezbollah, le milizie irachene e quelle Houti – e il ridimensionamento delle capacità belliche di Teheran.
Sono tali pressioni a rendere difficile un negoziato di per sé facilissimo, dal momento che l’Iran non ha mai perseguito l’arma atomica…

https://www.piccolenote.it/mondo/politica-estera-usa-tempo-di-compromessi
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In un commovente articolo di Haaretz, Hanin Majadli riporta le ultime parole di uno dei quindici soccorritori – medici, paramedici e pompieri – uccisi di recente dall’esercito israeliano mentre prestavano aiuto alle vittime dell’ennesimo bombardamento di Gaza. Un lascito, quello di Rifat Radwan, rimasto impresso nel suo cellulare, rinvenuto nella fossa comune nella quale è stato seppellito insieme ai suoi compagni di sventura dopo la strage.


https://www.piccolenote.it/mondo/gaza-il-testamento-di-rifat
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La lettera dei riservisti dell’aeronautica che chiedeva la fine della guerra e un accordo con Hamas per liberare gli ostaggi ha provocato uno tsunami. Nonostante la risposta ferma del governo, che ha iniziato a licenziare i firmatari di quella prima missiva, continuano a piovere lettere analoghe firmate da membri del personale dell’intelligence, militare e civile, dei corpi corazzati, dei paracadutisti e di altre branche dell’esercito, siglate sia da effettivi che da alti gradi.

Ne dà conto un articolo di Haaretz, che in un altro articolo riporta come a questi si siano uniti 3500 accademici. Uno sviluppo nuovo a inaspettato del conflitto, che certo non può essere ignorato dalle autorità israeliane...

https://www.piccolenote.it/mondo/israele-appelli-per-la-fine-della-guerra
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Tiene banco la strage di civili causata da un attacco russo nel centro di Sumy: una trentina i morti, tra cui civili, di cui due bambini, si racconta. Sale l’indignazione contro Mosca, con parole di fuoco che stridono con le sommesse lamentele usate per le diuturne stragi bambine di Gaza – uccisi a centinaia da quando Israele ha rotto il cessate il fuoco – peraltro perpetrate con armi americane ed europee.

Stragi annunciate
...qualcosa stride anche con quanto avvenuto finora nella guerra ucraina, nel corso della quale la Russia si è dimostrata attenta a colpire obiettivi militari. Scelta che non ha certo risparmiato i civili, si tratta pur sempre di una guerra, ma che ha causato morti civili non paragonabili ai massacri su scala industriale prodotti dalle guerre d’Occidente, da quella irachena in poi (l’ispiratore di quella guerra, Tony Blair, è ancora sulla breccia in qualità di consigliere di Starmer…

https://www.piccolenote.it/mondo/ucraina-far-deragliare-i-negoziati-avviare-la-guerra-mondiale
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Il negoziato tra Stati Uniti e Iran in Oman è iniziato bene. Lo hanno detto sia l’inviato di Washington Steve Witkoff che il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi, a capo delle rispettive delegazioni.

“Rispetto” e “clima costruttivo” sono state le parole chiave usate dai due, che hanno avuto anche un breve faccia a faccia, eccezione alla regola che vede i colloqui svolgersi in forma indiretta, con i padroni di casa a fare la spola dall’una all’altra delegazione per riferire all’una i messaggi dell’altra.

https://www.piccolenote.it/mondo/iran-gli-usa-consentono-che-abbia-il-nucleare-per-uso-civile
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Il Capo di Stato Maggiore israeliano Eyal Zamir avrebbe detto in una riunione riservata che il governo dovrebbe abbandonare certe “fantasie” sul confronto con Hamas a Gaza. Notizia prima non commentata dall’esercito, di fatto una tacita ammissione, e poi smentita, probabilmente su pressioni politiche, come dichiarato con assoluta certezza al Jerusalem Post da una fonte confidenziale.

La constatazione realistica di Zamir sarebbe basata anzitutto sullo status dell’esercito israeliano, che dopo un anno e mezzo di guerra mostra chiari segni di logoramento, come annota sempre il Jerusalem Post citato e come conferma un servizio di Channel 12 che registra il progressivo distacco della popolazione israeliana dalla guerra di Netanyahu, da cui il rifiuto dei riservisti di presentarsi alla leva…

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Le violente offensive dell’esercito israeliano nella Cisgiordania occupata proseguono a ritmo incessante. Dallo scorso gennaio, infatti, l’Idf ha lanciato quella che chiama “operazione Muro di ferro”, che nella realtà si è tradotta nella devastazione del campo profughi di Jenin, oramai inabitabile, e nello sfollamento forzato di oltre 40mila palestinesi che prima abitavano a Tulkarem, Nur Shams, El Far’a e, per l’appunto, Jenin. Ma questa è solo una parte della cronaca della Cisgiordania, perché insieme alle sistematiche distruzioni e alla repressione militare, sabato scorso il Governo israeliano ha approvato un piano per la costruzione di una strada che dividerà, di fatto, la Cisgiordania in due.

COSTRUIRE OLTRE LA LINEA VERDE
La strada in questione consentirà ad Israele di realizzare i piani di costruzione nell’area E1, ovvero oltre la linea verde (confine che separa Israele dai territori palestinesi, riconosciuto a livello...

https://www.piccolenote.it/mondo/israele-piano-per-dividere-la-cisgiordania
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