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Da Derry, Irlanda del Nord, solidarietà al Donbass antifascista.

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BUON OTTO MARZO ALLE DONNE IN LOTTA, DALL'ITALIA AL DONBASS!

Quest'anno la celebrazione dell'8 marzo cade in un periodo difficile. Per le donne delle classi popolari del nostro paese la vita è sempre più complicata, negli ultimi due anni infatti tantissime donne proletarie hanno subito licenziamenti e, in particolare, sono state quelle sole con figli a carico a scivolare al di sotto della soglia di povertà. Così come è durissima la vita per le donne che vivono nelle zone dove l'imperialismo calpesta i diritti dei popoli e crea le condizioni per lo scatenarsi della guerra. Il nostro pensiero non può che andare a tutte le donne che, ovunque, lottano contro il capitalismo, l'imperialismo e il fascismo, consapevoli del fatto che la propria emancipazione è legata a quella di tutti i lavoratori e di tutti i popoli oppressi. In particolare, oggi, non possiamo che sentirci più che mai al fianco delle donne del Donbass che combattono contro il fascismo e la Nato.

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UN OMAGGIO ALLE DONNE DEL DONBASS, PER NON DIMENTICARE LE SOFFERENZE CHE HANNO DOVUTO PATIRE NEGLI ULTIMI OTTO ANNI.

Dal documentario "Le stagioni del Donbass", di Sara Reginella.

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LA CINA COME CUBA: LE CAUSE DELLA GUERRA IN UCRAINA VANNO CERCATE NELLE AZIONI AGGRESSIVE DELLA NATO

Il portavoce del Ministero degli esteri della Repubblica Popolare Cinese, Zhao Lijian ha affermato che "sono state le azioni della Nato guidata dagli Stati Uniti che hanno gradualmente spinto fino al conflitto Russia-Ucraina."

Anche il governo cinese, così come quello di Cuba, riconosce che il precipitare degli eventi attuali ha radici nel continuo, aggressivo, allargamento della Nato ad est, con basi e missili al confine con la Russia, nei paesi baltici. Proseguito con il violento regime change promosso in Ucraina nel 2014 da parte degli Usa, con sostegno diretto a milizie neonaziste come il battaglione Azov, nella guerra civile in Donbass, e culminata nel rifiuto di dichiarare l'Ucraina neutrale.

La Cina si sta attivamente adoperando per una pace giusta, che rispetti contemporaneamente la sovranità di tutti i popoli, così come le esigenze di sicurezza della Russia, che non può accettare missili atomici statunitensi ai propri confini.

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Anche i simboli ci dicono qualcosa. C'è chi combatte sotto le insegne naziste, e chi innalza la bandiera dell'Unione Sovietica.

Questo non significa ovviamente fare facili e impropri parallelismi storici, ma tenere conto dei differenti modelli storici ed ideali a cui fanno riferimento alcuni combattenti in questo conflitto.

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Lunedì sera durante la partita Athletic Bilbao - Levante, i tifosi della squadra basca hanno espresso la loro solidarietà alle popolazioni del Donbass.

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LA VERITÀ INIZIA A VENIRE A GALLA E MANDA IN CORTOCIRCUITO LA "SINISTRA" LIBERALE

Persino la redazione di Fanpage è colta da sospetto: sarà il caso di armare fino ai denti delle milizie neonaziste? Un dubbio atroce si sta insinuando nelle menti del sinistrato medio.

Ma come? Gli avevano raccontato che la Nato, alleanza militare così amante della democrazia da esportarla a suon di bombe dalla Serbia all'Afghanistan, passando per l'Iraq, armava gli eroici resistenti ucraini che cantavano bella ciao...e in poche ore si viene a sapere che la cantante che interpreta bella ciao in Ucraina è una ammiratrice del collaborazionista filonazista Stepan Bandera e che le bombe democratiche inviate a Kiev finiscono nelle mani di neonazisti che si sono macchiati di crimini di guerra. E quale guerra? Quella che in Donbass si combatte da otto anni, proprio contro quelle milizie di estrema destra foraggiate e coccolate da Usa e UE.

Insomma, tutte notizie che rischiano di portare all'esaurimento nervoso quelle anime belle che in questi giorni sono scese nelle piazze con la bandiera ucraina in mano, convinte di stare dalla parte del bene contro il male. Non preoccupatevi cari, basta tornare a guardare la tv e a leggere Repubblica e il Corriere della Sera e grazie a qualche massiccia dose di propaganda atlantista le vostre menti torneranno serene. E alla prossima manifestazione potrete sventolare le rune del battaglione Azov cantando a squarciagola bella ciao per invocare l'invio di altre armi in nome della pace.

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Attacco notturno all'ambasciata Bielorussa di Roma. Fosse successo all'ambasciata Usa ne parlerebbero tutti i media. Nel messaggio successivo il comunicato dell'Associazione di solidarietà con la Bielorussia
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🇧🇾Attentato all'Ambasciata della Repubblica di Bielorussia a Roma.

Nella notte tra l'8 e il 9 marzo due persone con il volto coperto hanno lanciato due piccoli ordigni contro l'edificio dell'Ambasciata Bielorussa in Italia. I media italiani hanno minimizzato questo grave atto terroristico nei confronti di un Paese tradizionalmente amico.
Elementi sul libro-paga di paesi nemici della Bielorussia approfittano del clima di aperta ostilità nei confronti della Russia e dei propri alleati, per compiere aggressioni fisiche e danneggiamenti di beni materiali.

🇧🇾🇮🇹Piena Solidarietà all'Ambasciata Bielorussa!
🛑Stop Russofobia!
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LUNEDÌ 14 MARZO ORE 21, DIRETTA FACEBOOK: LOTTA PER LA PACE E UNITÀ COMUNISTA

Di fronte agli ultimi drammatici eventi nell'Est Europa, diventa sempre più urgente per i comunisti avere un punto di vista chiaro sulle questioni dell'imperialismo e della guerra. In tanti sembrano brancolare nel buio, tra confuse equidistanze e incapacità teorica nell'individuare il nemico principale. Così anche la proiezione esterna delle organizzazioni comuniste italiane risulta debole ed incapace di costruire un vasto movimento per la pace e contro la Nato. Debolezza dovuta anche alla frammentazione dei comunisti e delle forze antimperialiste. E proprio rispetto a questa frammentazione l'appello "Ora l'Unità! Per il Partito Comunista in Italia" vuole provare a rappresentare una inversione di tendenza. Di questo e di molto altro parleremo lunedì prossimo in diretta Facebook sulla pagina di Spread It alle 21 con Igor Camilli, segretario nazionale di Patria Socialista, e con Alessandro Testa della redazione di Cumpanis.
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I portuali di Genova solidali con il Donbass antifascista.

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AI LAVORATORI I SACRIFICI, ALLA NATO I MILIARDI (NOSTRI)

Al Partito Democratico, in piena esaltazione bellicista, non bastava l’incremento record delle spese militari deciso dal governo Draghi nell'ultimo anno (+13% rispetto al 2020). Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, piddino e atlantista convinto, è intenzionato ad arrivare a una spesa di 38 miliardi di euro, partendo dai 25 attuali, per raggiungere il target fissato dalla Nato: il 2 per cento del Pil per gli armamenti. In tempi di martellante propaganda di guerra a reti unificate, il suo progetto ha gioco facile.

Eppure quei 13 miliardi in più sarebbero una manna dal cielo per per dare risorse alla sanità, ancora in totale carenza di posti letto e di personale. O anche per investire nell’edilizia scolastica. Oppure per ridurre i costi delle bollette per le classi popolari stremate dalla crisi e dal carovita. E invece no, il PD che manifesta per la pace, è il partito che più di tutti vuole che altri 13 miliardi di euro (presi dalle tasche dei lavoratori) siano messi sul tavolo per l’acquisto di armi. Perché quando la Nato ordina, Letta, Guerini e compari sono i primi a urlare: "signorsì!"

È bene ricordare che il PD è il partito che più di ogni altro ha insistito per applicare pedissequamente le politiche di austerità della UE, quello che ad ogni minima ipotesi di incremento della spesa pubblica agitava lo spauracchio del debito pubblico e dello spread, che di fronte ad ogni richiesta sociale rispondeva che "non ci sono i soldi, mancano le coperture", ecc. I miliardi per la guerra invece li trovano, tanto poi saranno i lavoratori italiani a pagare il conto!

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Il Donbass sta per essere interamente denazificato.

In questo video i partigiani antifascisti innalzano la bandiera della Repubblica Popolare di Donetsk in una zona da poco liberata.

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Dai muri di Roma:
il "NÈ - NÈ" che ci piace. 😉

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IL VERO ANTIFASCISMO: MILIZIE POPOLARI DI DONETSK HANNO SGOMINATO I NAZISTI DEL CORPO DI INCURSIONE "SS- VEDMEDIV (ORSI)" FORMATO DA VOLONTARI DI PRAVY SEKTOR

Avevamo dato conto nei giorni scorsi dell'allarme lanciato da alcune testate online come fanpage (un sito non certo simpatizzante con il Cremlino) sul pericolo che le armi occidentali finiscano a milizie neonaziste, a cui si aggiunge la dichiarazione del generale Fabio Mini che pochi giorni fa in una intervista ha condannato "il silenzio omertoso di coloro che tacciono sul fatto che dal 2014 Stati Uniti e Nato hanno riversato miliardi in aiuti quasi interamente destinati ad armare l’Ucraina e migliaia di professionisti della guerra per addestrare e arricchire i gruppi estremisti e neo- nazisti".

E dal fronte del Donbass arrivano queste immagini diffuse dalle milizie popolari di Donetsk che nella loro avanzata in direzione sud-ovest, hanno sgominato il corpo di incursione ucraino "SS-Vedmediv" (gli orsi), formato da volontari neonazisti di Pravy Sektor.

Nel logo è chiaramente visibile l'emblema delle SS (foto in basso). E nella bandiera in alto a sinistra, capovolta dai partigiani antifascisti di Donetsk, si legge chiaramente l'inizio del motto in tedesco "Meine Ehre heißt Treue", cioè "il nostro onore si chiama fedeltà", lo slogan coniato da Himmler per il giuramento delle SS naziste.

In Donbass c'è chi da otto anni combatte contro queste aberrazioni. I veri antifascisti.

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