Forwarded from L'AntiDiplomatico
Bruxelles. Davanti al Parlamento oggi.
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Bruxelles: scontri e lacrimogeni contro la protesta dei contadini
Migliaia di agricoltori assediano le istituzioni Ue contro il taglio dei fondi alla Pac e l'accordo con il Mercosur. La tensione degenera in cariche della polizia
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Assange accusa il Nobel: premio per la Pace usato per la guerra
Giuseppe Gagliano
Julian Assange è tornato. Non nel modo rassicurante che piace al potere, ma in quello che più lo disturba: tornando a denunciare, nomi e fatti alla mano. Dopo anni di detenzione in una prigione britannica di massima sicurezza, ignorato mentre veniva logorato fisicamente e psicologicamente, oggi Assange è libero ma resta scomodo. Perché continua… Continua... 👇
https://www.lafionda.org/2025/12/19/assange-accusa-il-nobel-premio-per-la-pace-usato-per-la-guerra/
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Giuseppe Gagliano
Julian Assange è tornato. Non nel modo rassicurante che piace al potere, ma in quello che più lo disturba: tornando a denunciare, nomi e fatti alla mano. Dopo anni di detenzione in una prigione britannica di massima sicurezza, ignorato mentre veniva logorato fisicamente e psicologicamente, oggi Assange è libero ma resta scomodo. Perché continua… Continua... 👇
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Forwarded from DARSI PACE - MARCO GUZZI
📖✨ APOCALISSI CULTURALI
Tra politica, arte e spiritualità
🗓 Venerdì 19 dicembre 2025
🕡 Ore 18:30
📍 Lettere Caffè – Roma
Via San Francesco a Ripa 100, Trastevere
Cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo al vuoto, non è vuoto. E farlo durare, e dargli spazio, riempiendolo di nuovi significati e orizzonti.
È da qui che nasce Apocalissi culturali: un incontro pubblico tra politica, arte e spiritualità, per tenere vive quante più oasi di senso possibili nel deserto che avanza, ma che non è inarrestabile.
Interventi ed esibizioni di voci indipendenti del dibattito filosofico-culturale e del mondo dell’arte.
Un momento di confronto e di convivialità, aperto, libero e necessario, fuori dai formati consueti, in cui pensiero, esperienze di vita e creatività si misurano con le sfide del proprio tempo, promosso da La Fionda, L’Indispensabile e Superlunaria.
👉 Ingresso libero.
Vi aspettiamo per pensare e immaginare insieme le vie di una nuova rivoluzione, insieme politica e spirituale.
Vi aspettiamo oggi!!!
Tra politica, arte e spiritualità
🗓 Venerdì 19 dicembre 2025
🕡 Ore 18:30
📍 Lettere Caffè – Roma
Via San Francesco a Ripa 100, Trastevere
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È da qui che nasce Apocalissi culturali: un incontro pubblico tra politica, arte e spiritualità, per tenere vive quante più oasi di senso possibili nel deserto che avanza, ma che non è inarrestabile.
Interventi ed esibizioni di voci indipendenti del dibattito filosofico-culturale e del mondo dell’arte.
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Forwarded from Pino Cabras
L’UE annuncia un prestito da 90 miliardi all’Ucraina finanziato con debito comune (leggi un'elargizione a fondo perdutissimo), accantonando l’uso (ossia il furto) degli asset russi congelati. Una scelta solo apparentemente “prudente”, che in realtà certifica una sconfitta politica clamorosa di Ursula Guerrafonderleyen e di quel cancelliere sosia di Eichmann fabbricato dalla BlackRock. L’Europa a trazione tedesca ieri affossava la Grecia e i Paesi PIIGS (quando chiamare qualcuno 'porcellino' era la linea ufficiale UE) rifiutando gli eurobond e predicando austerità morale. Oggi li invoca per gettarli nella fornace di una guerra senza sbocchi, tra corruzione e rischi esistenziali. Si chiede ai cittadini di stringere la cinghia su pensioni e sanità mentre si socializza il debito per il riarmo e per Kiev. Il risultato è un’Unione più divisa, incoerente con tutte le sue stesse fesserie 'austeritarie' e politicamente sfibrata. Il vero vincitore è Washington, che si gode il capolavoro di un continente che si suicida mentre si fa rappresentare dagli eroi di Calenda e Picierno. La pace resta fuori agenda, fino a consumare ancora un po’ di beni residui di questo continente alla deriva.
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ZELENSKY: "NON CI VOGLIONO NELLA NATO? I POLITICI CAMBIANO. QUALCUNO VIVE, QUALCUNO MUORE"
Questo è completamente pazzo e noi continuiamo a inviargli soldi!
🤕 Basta sostegno alla guerra!! Entra nel canale telegram http://t.me/lafionda
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Patti di collaborazione: chi sarà il prossimo ad essere scaricato da centro sinistra?
Giuseppe Libutti
Il patto di collaborazione viene da anni presentato come uno strumento neutro e virtuoso, capace di ricomporre il rapporto tra amministrazioni e realtà sociali, di valorizzare esperienze dal basso e di superare il conflitto attraverso la partecipazione. In realtà, dietro questa narrazione rassicurante, il patto rappresenta uno dei dispositivi più efficaci di normalizzazione del… Continua... 👇
https://www.lafionda.org/2025/12/20/patti-di-collaborazione-chi-sara-il-prossimo-ad-essere-scaricato-da-centro-sinistra/
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Giuseppe Libutti
Il patto di collaborazione viene da anni presentato come uno strumento neutro e virtuoso, capace di ricomporre il rapporto tra amministrazioni e realtà sociali, di valorizzare esperienze dal basso e di superare il conflitto attraverso la partecipazione. In realtà, dietro questa narrazione rassicurante, il patto rappresenta uno dei dispositivi più efficaci di normalizzazione del… Continua... 👇
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Forwarded from Davide Sabatino - Gesti Diversi (Davide Sabatino)
Oggi si fa sempre più netta la distinzione fra chi lavora per realizzare un mondo migliore, più relazionale e pacifico, e chi invece spinge per un riarmo delle nazioni e la conseguente morte dei popoli. Dobbiamo denunciare con chiarezza quelli che sono i veri traditori della democrazia e della cooperazione autentica e, allo stesso tempo, inaugurare poeticamente la culla di un’umanità più libera e rivoluzionaria. Questo è il nostro compito!
⬇️Segui qui l’incontro con Marco Guzzi, Geminello Preterossi e Davide Sabatino
https://youtu.be/9BH2jEXPR-8?si=6dCUesqwC527EY9p
⬇️Segui qui l’incontro con Marco Guzzi, Geminello Preterossi e Davide Sabatino
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Rivoluzione, Poesia e Cultura Spirituale | Marco Guzzi, Davide Sabatino e Nello Preterossi
#marcoguzzi #rivoluzione #spiritualità
Una riflessione attorno al tema dello stato di salute delle nostre istituzioni “democratiche”, è qualcosa che ha a che fare direttamente con lo stato psicologico ed esistenziale della nostra condizione umana. Queste…
Una riflessione attorno al tema dello stato di salute delle nostre istituzioni “democratiche”, è qualcosa che ha a che fare direttamente con lo stato psicologico ed esistenziale della nostra condizione umana. Queste…
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Forwarded from Savino Balzano
https://x.com/SavinoBalzano/status/2002383126069186895?s=20
Sergio #Mattarella ha tuonato: «Non ci si può stancare di ripeterlo: una democrazia di astenuti, di assenti, di rassegnati è una democrazia più fragile, e a subirne danno sono i cittadini».
E tutti a baciargli le scarpe, a gareggiare per chi è più bravo a lucidare le suole presidenziali con la lingua. #SergioMattarella è trattato come una divinità reincarnata, tipo Tutankhamon o Ramses. Una roba del genere.
Ma non sarà che il #Quirinale è uno dei maggiori responsabili dell'astensionismo? Il #PresidenteDellaRepubblica, garante del vincolo esterno e del pilota automatico, è tra i responsabili dell’attuale disaffezione e della crisi della democrazia in Italia.
Avessimo un’informazione poco poco decente, di certe contraddizioni gli verrebbe chiesto conto. E invece i clown continuano lo spettacolo: evviva il Presidente! Evviva il Capo dello Stato!
Sergio #Mattarella ha tuonato: «Non ci si può stancare di ripeterlo: una democrazia di astenuti, di assenti, di rassegnati è una democrazia più fragile, e a subirne danno sono i cittadini».
E tutti a baciargli le scarpe, a gareggiare per chi è più bravo a lucidare le suole presidenziali con la lingua. #SergioMattarella è trattato come una divinità reincarnata, tipo Tutankhamon o Ramses. Una roba del genere.
Ma non sarà che il #Quirinale è uno dei maggiori responsabili dell'astensionismo? Il #PresidenteDellaRepubblica, garante del vincolo esterno e del pilota automatico, è tra i responsabili dell’attuale disaffezione e della crisi della democrazia in Italia.
Avessimo un’informazione poco poco decente, di certe contraddizioni gli verrebbe chiesto conto. E invece i clown continuano lo spettacolo: evviva il Presidente! Evviva il Capo dello Stato!
X (formerly Twitter)
Savino Balzano (@SavinoBalzano) on X
Sergio #Mattarella ha tuonato: «Non ci si può stancare di ripeterlo: una democrazia di astenuti, di assenti, di rassegnati è una democrazia più fragile, e a subirne danno sono i cittadini».
E tutti a baciargli le scarpe, a gareggiare per chi è più bravo…
E tutti a baciargli le scarpe, a gareggiare per chi è più bravo…
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Forwarded from Davide Sabatino - Gesti Diversi (Davide Sabatino)
Nel 2024 le spese militari a livello mondiale sono aumentate
del 9,4% rispetto all’anno precedente, confermando la tendenza ininterrotta da dieci anni e raggiungendo la cifra di 2.718 miliardi di dollari, ovvero il 2,5% del PIL mondiale.
Le principali potenze europee parlano di "leva volontaria",
e di prepararsi a sacrifici in caso di conflitto, "accettando di perdere i propri figli” come ha detto il capo di Stato maggiore delle Forze Armate francesi, il generale Fabien Mandon.
Ma allora che cosa significa diventare "costruttori di pace"?
È evidente cioè che non basti un volontarismo morale,
o degli appelli accorati alla cessazione del conflitto.
Diventare costruttori di pace significa coniugare
il livello della trasformazione personale, lavorare anzitutto
sulla propria guerra civile interiore, come la chiamava Jung,
con la contestazione radicale di un sistema di guerra.
La guerra cioè è il sistema interiore, sociale, economico
culturale e internazionale di una figura di umanità
che procede verso la catastrofe.
Questo evento, tenutosi a Novara il 25 ottobre
è perciò un piccolo segno, un piccolo seme,
di una esperienza che può farsi politica, cultura condivisa,
di una beatitudine che sgorga dalla Pace
come liberazione interiore e trasformazione del mondo.
Buona visione!
https://youtu.be/wkEmfhw1a4o?si=9m5JH0WBBn2brDey
del 9,4% rispetto all’anno precedente, confermando la tendenza ininterrotta da dieci anni e raggiungendo la cifra di 2.718 miliardi di dollari, ovvero il 2,5% del PIL mondiale.
Le principali potenze europee parlano di "leva volontaria",
e di prepararsi a sacrifici in caso di conflitto, "accettando di perdere i propri figli” come ha detto il capo di Stato maggiore delle Forze Armate francesi, il generale Fabien Mandon.
Ma allora che cosa significa diventare "costruttori di pace"?
È evidente cioè che non basti un volontarismo morale,
o degli appelli accorati alla cessazione del conflitto.
Diventare costruttori di pace significa coniugare
il livello della trasformazione personale, lavorare anzitutto
sulla propria guerra civile interiore, come la chiamava Jung,
con la contestazione radicale di un sistema di guerra.
La guerra cioè è il sistema interiore, sociale, economico
culturale e internazionale di una figura di umanità
che procede verso la catastrofe.
Questo evento, tenutosi a Novara il 25 ottobre
è perciò un piccolo segno, un piccolo seme,
di una esperienza che può farsi politica, cultura condivisa,
di una beatitudine che sgorga dalla Pace
come liberazione interiore e trasformazione del mondo.
Buona visione!
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Beati i costruttori di Pace - Francesco Marabotti e Davide Sabatino
#pace #spiritualità #vitaspirituale
Incontro de L'Italia in Movimento a Novara
Relatori: Francesco Marabotti e Davide Sabatino
Modera: Silvana Vimercati
Introduzione musicale: Sonia Belforte
Istituto Salesiano San Lorenzo di Novara
Data 25.10.2025
…
Incontro de L'Italia in Movimento a Novara
Relatori: Francesco Marabotti e Davide Sabatino
Modera: Silvana Vimercati
Introduzione musicale: Sonia Belforte
Istituto Salesiano San Lorenzo di Novara
Data 25.10.2025
…
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Il significato della parola “democrazia”
Andrea Balloni
In hoc signo vinces
Troppo spesso qui in Occidente si sente ripetere la parola democrazia e tutti i suoi derivati, sostantivi, aggettivi o avverbi che siano, e quando una cosa si ripete con troppa frequenza, allora si fa sospetta.
I nostri amici angloamericani ne sono quasi ossessionati: si parla di rischio per… Continua... 👇
https://www.lafionda.org/2025/12/22/il-significato-della-parola-democrazia/
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Andrea Balloni
In hoc signo vinces
Troppo spesso qui in Occidente si sente ripetere la parola democrazia e tutti i suoi derivati, sostantivi, aggettivi o avverbi che siano, e quando una cosa si ripete con troppa frequenza, allora si fa sospetta.
I nostri amici angloamericani ne sono quasi ossessionati: si parla di rischio per… Continua... 👇
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IL CASO JACQUES BAUD. PERCHÉ L’UE È RIDICOLA ANCHE QUANDO È AUTORITARIA
Emanuele Maggio
L’omicidio civile di Jacques Baud, per mano dell’Unione Europea, preoccupa tutte le persone con un QI pari o superiore alla temperatura ambiente (in Celsius, non in Kelvin), di qualunque schieramento politico.
Sul pover’uomo, ex colonnello svizzero ed ex collaboratore Onu e Nato, si è abbattuta la Santa Inquisizione del debanking, che colpisce là dove… Continua... 👇
https://www.lafionda.org/2025/12/22/il-caso-jacques-baud-perche-lue-e-ridicola-anche-quando-e-autoritaria/
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Emanuele Maggio
L’omicidio civile di Jacques Baud, per mano dell’Unione Europea, preoccupa tutte le persone con un QI pari o superiore alla temperatura ambiente (in Celsius, non in Kelvin), di qualunque schieramento politico.
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Forwarded from Lorna_toon 🦊
Media is too big
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LE LORO GUERRE COI NOSTRI FIGLI
Scusate se torno a battere sempre lo stesso chiodo! 🔨
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Forwarded from Savino Balzano
https://x.com/SavinoBalzano/status/2003102619632365836?s=20
Mattarella: «Spese per la difesa mai così necessarie, anche se poco popolari».
Una frase a dir poco insultante.
Voi, popolino, gentarella, persone da poco, non sapete di cosa avete realmente bisogno. Siete lì a pensare al cenone di Natale. Lasciate che sia qualcun altro a badare a voi, lasciatevi commissariare dal vincolo esterno e dal suo pilota automatico. Non vi servono i soldi per crescere i vostri figli o per il vostro welfare: ciò di cui avete disperatamente bisogno – senza saperlo – è la difesa comune.
Solo, voi siete troppo sciocchi per capirlo.
Dopotutto, come dice #Zelensky, dopo l’#Ucraina toccherà alla #Polonia. E, come ricorda appunto il leader polacco #Tusk, dovete scegliere tra i soldi oggi... o qualcosa di molto peggio domani.
In tutto ciò, che fine ha fatto la democrazia?
#Mattarella #SergioMattarella #Quirinale #PresidenteDellaRepubblica
Mattarella: «Spese per la difesa mai così necessarie, anche se poco popolari».
Una frase a dir poco insultante.
Voi, popolino, gentarella, persone da poco, non sapete di cosa avete realmente bisogno. Siete lì a pensare al cenone di Natale. Lasciate che sia qualcun altro a badare a voi, lasciatevi commissariare dal vincolo esterno e dal suo pilota automatico. Non vi servono i soldi per crescere i vostri figli o per il vostro welfare: ciò di cui avete disperatamente bisogno – senza saperlo – è la difesa comune.
Solo, voi siete troppo sciocchi per capirlo.
Dopotutto, come dice #Zelensky, dopo l’#Ucraina toccherà alla #Polonia. E, come ricorda appunto il leader polacco #Tusk, dovete scegliere tra i soldi oggi... o qualcosa di molto peggio domani.
In tutto ciò, che fine ha fatto la democrazia?
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Mattarella: «Spese per la difesa mai così necessarie, anche se poco popolari».
Una frase a dir poco insultante.
Voi, popolino, gentarella, persone da poco, non sapete di cosa avete realmente bisogno. Siete lì a pensare al cenone di Natale. Lasciate che…
Una frase a dir poco insultante.
Voi, popolino, gentarella, persone da poco, non sapete di cosa avete realmente bisogno. Siete lì a pensare al cenone di Natale. Lasciate che…
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Forwarded from Giorgio Bianchi Photojournalist
La drone de guerre
Di Marco Travaglio
Mannaggia: era tutto così perfetto che sembrava vero. A noi italiani i (presunti) attacchi ibridi della Russia che invade l’Europa un millimetro quadrato al giorno a suon di droni, curiosamente mai identificati né abbattuti, quasi fossero roba nostra, facevano una pippa. Perché il Drone Zero, il padre di tutti i droni, Putin l’aveva mandato proprio sull’Italia. L’aveva avvistato in primavera sul lago Maggiore il poderoso sistema di sicurezza dell’Jrc, il Centro comune di ricerca della Commissione Ue a Ispra (Varese), che è più sveglio di Ursula e della Kallas. E mica una volta sola: 9 volte fra il 20 marzo e il 14 aprile e 13 volte fra il 16 aprile e il 27 maggio. Che ci faceva lì? Ma è ovvio, dissero tg, giornaloni e giornalini in stereo: spiava con sguardo lubrico sia i laboratori Ue sia la Divisione elicotteri di Leonardo, orgoglio e vanto dell’industria militare, che ha sede lì vicino a Vergiate (Varese). Gli occhi di lince del Corriere avevano visto non solo il velivolo, ma pure la targa: “Il drone, secondo gli esperti, sarebbe di fabbricazione russa. Una presenza che preoccupa, e tanto, visto che droni di questo genere possono essere equipaggiati con telecamere e strumentazioni digitali capaci di riprendere un obiettivo nei minimi dettagli, anche di notte, e di eseguire mappature tridimensionali”. Rep e il Giorno notarono “l’ombra della guerra ibrida”, Rep smascherò le “attività di intelligence e in particolare a Mosca”, il Messaggero dopo acute perlustrazioni svelò la “sospetta presenza di filorussi nel Varesotto”. Roba grossa. Infatti la Procura di Milano aprì tosto un’indagine per “spionaggio politico o militare”, “associazione a delinquere con finalità di terrorismo o eversione” e “attentato alla sicurezza dei trasporti”. E Calenda preallertò il tatuatore.
Poi, ieri, la ferale notizia: i pm han chiesto l’archiviazione perché il drone russo non era russo e non era neanche un drone. Un Ufo? Un pipistrello? Un tafano? Magari. Nei cieli di Ispra e Vergiate non volava nulla. Ma i sagaci ricercatori Ue, grazie a un sistema di sicurezza tedesco con software lettone, hanno scambiato per effetti di un drone (ovviamente russo) le interferenze causate da un aggeggio che una famigliola in un villino lì vicino aveva comprato su Amazon per amplificare il segnale Gsm, visto che i cellulari prendevano male. Intanto, in attesa di nuovi avvistamenti di droni russi causati da Minipimer impazziti, aspirapolvere Folletto inceppate, lavatrici in tilt, ma soprattutto abusi di bellicismo e altre sostanze stupefacenti, i nostri amici di Kiev continuano a rivendicare attentati terroristici a petroliere nel Mediterraneo, assassini di generali russi e dissidenti ucraini, sempre in attesa di farci saltare un altro gasdotto. Ma quelli sono attacchi veri, ergo chi se ne frega.
🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
Di Marco Travaglio
Mannaggia: era tutto così perfetto che sembrava vero. A noi italiani i (presunti) attacchi ibridi della Russia che invade l’Europa un millimetro quadrato al giorno a suon di droni, curiosamente mai identificati né abbattuti, quasi fossero roba nostra, facevano una pippa. Perché il Drone Zero, il padre di tutti i droni, Putin l’aveva mandato proprio sull’Italia. L’aveva avvistato in primavera sul lago Maggiore il poderoso sistema di sicurezza dell’Jrc, il Centro comune di ricerca della Commissione Ue a Ispra (Varese), che è più sveglio di Ursula e della Kallas. E mica una volta sola: 9 volte fra il 20 marzo e il 14 aprile e 13 volte fra il 16 aprile e il 27 maggio. Che ci faceva lì? Ma è ovvio, dissero tg, giornaloni e giornalini in stereo: spiava con sguardo lubrico sia i laboratori Ue sia la Divisione elicotteri di Leonardo, orgoglio e vanto dell’industria militare, che ha sede lì vicino a Vergiate (Varese). Gli occhi di lince del Corriere avevano visto non solo il velivolo, ma pure la targa: “Il drone, secondo gli esperti, sarebbe di fabbricazione russa. Una presenza che preoccupa, e tanto, visto che droni di questo genere possono essere equipaggiati con telecamere e strumentazioni digitali capaci di riprendere un obiettivo nei minimi dettagli, anche di notte, e di eseguire mappature tridimensionali”. Rep e il Giorno notarono “l’ombra della guerra ibrida”, Rep smascherò le “attività di intelligence e in particolare a Mosca”, il Messaggero dopo acute perlustrazioni svelò la “sospetta presenza di filorussi nel Varesotto”. Roba grossa. Infatti la Procura di Milano aprì tosto un’indagine per “spionaggio politico o militare”, “associazione a delinquere con finalità di terrorismo o eversione” e “attentato alla sicurezza dei trasporti”. E Calenda preallertò il tatuatore.
Poi, ieri, la ferale notizia: i pm han chiesto l’archiviazione perché il drone russo non era russo e non era neanche un drone. Un Ufo? Un pipistrello? Un tafano? Magari. Nei cieli di Ispra e Vergiate non volava nulla. Ma i sagaci ricercatori Ue, grazie a un sistema di sicurezza tedesco con software lettone, hanno scambiato per effetti di un drone (ovviamente russo) le interferenze causate da un aggeggio che una famigliola in un villino lì vicino aveva comprato su Amazon per amplificare il segnale Gsm, visto che i cellulari prendevano male. Intanto, in attesa di nuovi avvistamenti di droni russi causati da Minipimer impazziti, aspirapolvere Folletto inceppate, lavatrici in tilt, ma soprattutto abusi di bellicismo e altre sostanze stupefacenti, i nostri amici di Kiev continuano a rivendicare attentati terroristici a petroliere nel Mediterraneo, assassini di generali russi e dissidenti ucraini, sempre in attesa di farci saltare un altro gasdotto. Ma quelli sono attacchi veri, ergo chi se ne frega.
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Giorgio Bianchi Photojournalist
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Quando decidono gli altri
Michele Agagliate
Non serviva andare lontano per accorgersene. Bastava uscire la sera, camminare, guardarsi intorno. Ma a volte serve cambiare aria per capire quanto l’aria che respiriamo sia diventata irrespirabile.
Sofia, per esempio. Una capitale europea che non dovrebbe insegnare nulla a nessuno. E invece insegna. Insegna senza parlare; insegna col silenzio, con la normalità; con… Continua... 👇
https://www.lafionda.org/2025/12/23/quando-decidono-gli-altri/
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Michele Agagliate
Non serviva andare lontano per accorgersene. Bastava uscire la sera, camminare, guardarsi intorno. Ma a volte serve cambiare aria per capire quanto l’aria che respiriamo sia diventata irrespirabile.
Sofia, per esempio. Una capitale europea che non dovrebbe insegnare nulla a nessuno. E invece insegna. Insegna senza parlare; insegna col silenzio, con la normalità; con… Continua... 👇
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Austerità di guerra
Giuseppe Gagliano
C’è un’Europa che predica bene quando deve punire i deboli e razzola malissimo quando deve obbedire ai forti. È la stessa Europa che ieri spiegava ai greci, agli italiani, agli spagnoli e ai portoghesi che “non ci sono pasti gratis”, che il debito è peccato mortale e che la spesa pubblica è un vizio… Continua... 👇
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C’è un’Europa che predica bene quando deve punire i deboli e razzola malissimo quando deve obbedire ai forti. È la stessa Europa che ieri spiegava ai greci, agli italiani, agli spagnoli e ai portoghesi che “non ci sono pasti gratis”, che il debito è peccato mortale e che la spesa pubblica è un vizio… Continua... 👇
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Sostiene Marcello. Conversazione con Dario Ferrari
Lorenzo Serra
«La ricreazione è finita», edito da Sellerio nel 2023, è un libro che ci ha affascinato sin da subito perché abbiamo ritrovato qualcosa delle nostre esistenze, per l’intreccio forte con i problemi di una generazione. Come se questo testo squadernasse apertamente una Cultura in crisi – una generazione che, svincolata ormai da qualsiasi collocazione… Continua... 👇
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Lorenzo Serra
«La ricreazione è finita», edito da Sellerio nel 2023, è un libro che ci ha affascinato sin da subito perché abbiamo ritrovato qualcosa delle nostre esistenze, per l’intreccio forte con i problemi di una generazione. Come se questo testo squadernasse apertamente una Cultura in crisi – una generazione che, svincolata ormai da qualsiasi collocazione… Continua... 👇
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Mosca, l’autobomba e la soglia invisibile della guerra
Giuseppe Gagliano
L’attentato che colpisce la struttura
L’uccisione del tenente generale Fanil Sarvarov, avvenuta il 22 dicembre in un parcheggio residenziale nel sud di Mosca, segna un passaggio ulteriore nella trasformazione del conflitto russo-ucraino. Non è soltanto l’eliminazione di un alto ufficiale, ma un colpo portato alla spina dorsale organizzativa delle Forze armate russe. Sarvarov, responsabile… Continua... 👇
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Giuseppe Gagliano
L’attentato che colpisce la struttura
L’uccisione del tenente generale Fanil Sarvarov, avvenuta il 22 dicembre in un parcheggio residenziale nel sud di Mosca, segna un passaggio ulteriore nella trasformazione del conflitto russo-ucraino. Non è soltanto l’eliminazione di un alto ufficiale, ma un colpo portato alla spina dorsale organizzativa delle Forze armate russe. Sarvarov, responsabile… Continua... 👇
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