GALEOTTO FU IL VACCINO 🌺🌺🌺
Sivert Guttorm Bakken, biatleta della nazionale norvegese, è morto per un malore a Passo Lavazè, in Trentino, dove stava passando alcuni giorni di riposo con dei compagni di squadra. Nato a Lillehammer il 18 luglio 1998, Bakken è stato trovato senza vita all'interno dell'albergo dove alloggiava. Bakken, 4 vittorie in CdM tra 2021 e 2022, nel 2023 era stato costretto a fermarsi dall'attività agonistica a causa di una pericardite, conseguente a un richiamo di vaccinio covid
https://madshus.com/it-it/blog/p/launching-a-spectacular-comeback-make-sivert-great-again-
ma dopo quasi due anni di stop era tornato protagonista in Coppa del Mondo con quella che è la nazione leader del movimento maschile internazionale.
https://www.gazzetta.it/sport-invernali/biathlon/23-12-2025/biathlon-morto-norvegese-sivert-guttorm-bakken-stroncato-da-malore.shtml

SPUNTA UNA LETTRA IN CUI EPSTEIN ACCUSA "IL PRESIDENTE" DI AVERE UN DEBOLE PER LE RAGAZZE GIOVANI E NUBILI. IL DOJ: "FALSA"
Tra i documenti dell'archivio Epstein rilasciati negli ultimi giorni è spuntata una lettera scritta a mano nel 2019 da Jeffrey Epstein al condannato per reati sessuali Larry Nassar contenente riferimenti volgari al "nostro presidente" (all'epoca, era Donald Trump, durante il suo primo mandato).

La lettera include una dichiarazione in cui si afferma che il presidente condivideva "l'amore per le ragazze giovani e nubili" e si conclude con la frase: "La vita è ingiusta".

La lettera è stata scritta nell'agosto 2019, lo stesso mese in cui Epstein è morto.

Il Dipartimento di Giustizia ha appena reso noto che la lettera sarebbe un fake:

L'FBI ha confermato che questa presunta lettera di Jeffrey Epstein a Larry Nassar è un falso. La lettera falsa è stata ricevuta dal carcere ed è stata segnalata all'FBI all'epoca. L'FBI è giunto a questa conclusione sulla base dei seguenti fatti:

-La scrittura non sembra corrispondere a quella di Jeffrey Epstein.

- La lettera è stata timbrata tre giorni dopo la morte di Epstein nella Virginia settentrionale, mentre lui era in carcere a New York.

- L'indirizzo del mittente non indica il carcere in cui era detenuto Epstein e non include il suo numero di matricola, necessario per la posta in uscita.

Questa lettera falsa serve come monito per ricordare che il semplice fatto che un documento venga pubblicato dal Dipartimento di Giustizia non rende le accuse o le affermazioni contenute nel documento veritiere. Ciò nonostante, il Dipartimento di Giustizia continuerà a pubblicare tutto il materiale richiesto dalla legge.

🔴 DIMMI DI NO SENZA DIRLO 1/2
Nonostante gli ottimismi da parte americana - e, forse, anche da parte russa - e per la gioia dei bellicosi europei (peraltro in via di riduzione), sembra che la difficoltà maggiore nel chiudere un accordo, o anche solo di avviare un negoziate reale, sia costituita dall'opposizione degli ucraini. Il che pone sempre più l'amministrazione statunitense dinanzi al bivio: mollare la presa, abbandonare gli ucraini al loro destino e portare avanti indipendentemente il ripristino delle relazioni con Mosca, oppure far fuori (politicamente) Zelensky e chiunque altro non sia disposto ad accettare le condizioni poste da Trump. Entrambe le soluzioni, però, sono assai difficili da mettere in atto, rischiano di avere un costo politico elevato e, per quanto riguarda la seconda, non è neanche detto che sia praticabile.
In ogni caso, questo è un nodo ineludibile, per Washington. Il piano in venti punti presentato da Zelensky, che dovrebbe teoricamente rappresentare la proposta occidentale da presentare alla Russia - e quindi a sua volta poi da sottoporre al negoziato - è talmente lontano da quello USA, sul quale Kiev e Washington continuano a negoziare ma con piccolissimi passi avanti, da indurre al più completo scetticismo. Oltretutto, i 20 punti del piano ucraino non solo presentano elementi assolutamente inaccettabili per la Russia, ma anche altri che non hanno nulla a che fare con il rapporto Mosca-Kiev. Vediamoli.
🔻 1. Riconoscimento della sovranità dell'Ucraina.
🔻 2. Un accordo di non aggressione tra Russia e Ucraina, con monitoraggio lungo la linea di contatto.
🔻 3. Garanzie di sicurezza per l'Ucraina.
🔻 4. Forze armate ucraine limitate a 800.000 soldati in tempo di pace. [un'evidente follia, le forze armate ucraine, tra l'altro, ne hanno a malapena tanti adesso, in pieno conflitto]
🔻 5. Gli Stati Uniti, la NATO e l'Europa fornirebbero garanzie di sicurezza modellate sull'Articolo 5. In caso di un attacco russo, questo includerebbe una risposta militare e il ripristino delle sanzioni. [praticamente, stare nella NATO senza essere formalmente parte dell'Alleanza]
🔻 6. La Russia formalizzerebbe e sancirebbe una politica di non aggressione verso l'Europa e l'Ucraina in tutta la legislazione pertinente.
🔻 7. L'Ucraina aderirebbe all'UE entro un periodo di tempo stabilito, con una data di adesione specifica. [l'adesione all'UE è soggetta ad un iter preciso, al rispetto di determinate condizioni, ed alla approvazione all'unanimità da parte dei paesi membri, quindi è semplicemente impossibile]
🔻 8. Un pacchetto di sviluppo globale da definire in un accordo di investimento separato.
🔻 9. Creazione di diversi fondi di ricostruzione, con un obiettivo di 800 miliardi di dollari.
🔻 10. L'Ucraina accelererebbe un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti. [questa è una questione bilaterale USA-Ucraina, che non ha nulla a che vedere col negoziato di pace]
🔻 11. L'Ucraina manterrebbe lo status di non nucleare.

(segue 2/2)

🔴 DIMMI DI NO SENZA DIRLO 2/2

(vedi 1/2)
🔻 12. Centrale nucleare di Zaporozhye: Gli Stati Uniti propongono una gestione trilaterale con gli americani come operatore principale. La controproposta dell'Ucraina è un controllo 50/50 USA-Ucraina. [entrambe le proposte non stanno né in cielo né in terra, la centrale è in mano russa, e non si vede perché dovrebbero darla agli sconfitti]
🔻 13. Programmi di educazione scolastica che promuovono la comprensione multiculturale e combattono il razzismo e i pregiudizi.
🔻 14. Territori — la questione più difficile. Un'opzione discussa è che la Russia si ritiri dalle regioni di Dnepropetrovsk, Nikolaev, Sumy e Kharkov. Nelle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporozhye e Kherson, la proposta è di "mantenere le posizioni così come sono". La Russia chiede all'Ucraina di ritirarsi dalla regione di Donetsk. Gli Stati Uniti propongono un compromesso sotto forma di zona economica libera. Se "mantenere le posizioni" viene respinto, una zona economica libera richiederebbe un referendum, nel qual caso l'intero accordo dovrebbe essere sottoposto a votazione. Per il referendum, Zelensky ha richiesto un cessate il fuoco 60 giorni prima del voto, "altrimenti un tale referendum non sarebbe legittimo". [ancora una volta, follia allo stato puro]
🔻 15. Russia e Ucraina si impegnano a non modificare l'accordo con la forza.
🔻 16. La Russia non ostacolerebbe l'uso commerciale del fiume Dnieper e del Mar Nero da parte dell'Ucraina. La Penisola di Kinburn sarebbe smilitarizzata.
🔻 17. Scambio di prigionieri su base "tutto per tutto", restituzione di civili, bambini e detenuti politici.
🔻 18. L'Ucraina terrà elezioni il prima possibile dopo la firma dell'accordo. ["il prima possibile"... il referendum si può eventualmente tenere, le elezioni poi si vede...]
🔻 19. L'accordo sarebbe legalmente vincolante e supervisionato da un Consiglio di Pace presieduto da Presidente Trump. [l'inevitabile fellatio a Trump...]
🔻 20. Dopo che tutte le parti avranno approvato l'accordo, un cessate il fuoco completo entrerebbe in vigore immediatamente.
Da notare che alcune delle questioni spinose vengono semplicemente espunte. Non si parla della neutralità ucraina. Non si fa alcun cenno alla questione dell'adesione alla NATO, lasciando quindi in realtà la questione in sospeso; non viene infatti esclusa chiaramente, ma semplicemente elusa.
Se a questo punto il quadro è ancora questo, appare evidente che siamo lontanissimi anche solo dall'avvio di un negoziato, poiché una base del genere sarebbe irricevibile per la Russia. Che quindi non potrà non tener conto degli elementi che si confermano come problematici. Innanzitutto, il fatto che gli Stati Uniti, coi quali Mosca tratta non in quanto mediatori (come loro piace presentarsi) ma in quanto mandanti del conflitto, si dimostrano incapaci di assumere il controllo effettivo del proprio proxy. E che quindi la necessità di affidarsi alla risoluzione militare del conflitto si rafforza. Tenendo oltretutto presente che, pur in presenza di crescenti divisioni in ambito europeo, la vocazione bellicista del vecchio continente non sembra deflettere, con l'inquietante ostinazione in tal senso della Germania.
Anche a Washington non devono essere particolarmente lieti, perché l'amministrazione Trump - già attraversata da divisioni sotterranee, e con un rating popolare non propriamente esaltante - rischia di veder sfumare proprio ciò su cui ha profuso il maggior impegno. Se la Casa Bianca non riesce a domare Zelensky, e fa impantanare le trattative col Cremlino, la perdita di credibilità sarà vertiginosa - anche a Mosca.
Insomma, questa fine d'anno non preannuncia un 2026 particolarmente foriero di buone speranze.

🟥🟥🟥 𝐬𝐞𝐠𝐮𝐢𝐦𝐢 𝐬𝐮 𝐓𝐞𝐥𝐞𝐠𝐫𝐚𝐦!