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Le prime immagini dell' incendio divampato sulla nave "family" della Global Sumud Flottilia
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Il secondo attacco allaGlobal Sumud Flottilia in due giorni mentre si trovava ancora nelle acque tunisine.
Questa volta , ad essere colpita è stata l' imbarcazione "Alma".
Questa volta , ad essere colpita è stata l' imbarcazione "Alma".
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Una mappa che mostra le rotte dell'attacco aereo russo sull'Ucraina durante la notte
Oggi è stato l'attacco missilistico più intenso sul territorio ucraino in 4 mesi seconda i media del regime Ucraino.
La Russia ha attaccato l'Ucraina con 43 missili e 415 droni.
L'intensificarsi delle operazioni aeree della federazione russa punta smettere ulteriormente sotto stress le difese ucraine , già provate dalla situazione tattica generale nella quale si trovano e a colpire con ancor più decisione le infratruttre energetiche.
Durante questa sessione di attacchi droni della federazione avrebbero sconfinato in direzione Polonia , cosa che ha attivato le procedure di decollo dei caccia intercettori di sei stati membri della NATO. Il Comando Operativo ha dichiarato che "oggetti di tipo drone" hanno violato ripetutamente lo spazio aereo polacco e sono stati abbattuti da queste pattuglie.
Oggi è stato l'attacco missilistico più intenso sul territorio ucraino in 4 mesi seconda i media del regime Ucraino.
La Russia ha attaccato l'Ucraina con 43 missili e 415 droni.
L'intensificarsi delle operazioni aeree della federazione russa punta smettere ulteriormente sotto stress le difese ucraine , già provate dalla situazione tattica generale nella quale si trovano e a colpire con ancor più decisione le infratruttre energetiche.
Durante questa sessione di attacchi droni della federazione avrebbero sconfinato in direzione Polonia , cosa che ha attivato le procedure di decollo dei caccia intercettori di sei stati membri della NATO. Il Comando Operativo ha dichiarato che "oggetti di tipo drone" hanno violato ripetutamente lo spazio aereo polacco e sono stati abbattuti da queste pattuglie.
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Scontri in Francia dove per oggi è stato indetto unosciopero nazionale massiccio nell'ambito del movimento #BloquonsTout.
Trasporti paralizzati (SNCF, RATP, RER, metro, autobus). Scuole e mense scolastiche interrotte. Blocchi stradali e blocchi autostradali in tutto il paese.
Più di 70 arresti segnalati. I francesi vogliono "mostrare la loro forza" bloccando l'intero paese.
La situazione è tesa: più di 80.000 poliziotti e gendarmi mobilitati.
Parigi, Lione, Marsiglia, Nantes, Tolosa - Le mobilitazioni si stanno diffondendo ovunque.
Trasporti paralizzati (SNCF, RATP, RER, metro, autobus). Scuole e mense scolastiche interrotte. Blocchi stradali e blocchi autostradali in tutto il paese.
Più di 70 arresti segnalati. I francesi vogliono "mostrare la loro forza" bloccando l'intero paese.
La situazione è tesa: più di 80.000 poliziotti e gendarmi mobilitati.
Parigi, Lione, Marsiglia, Nantes, Tolosa - Le mobilitazioni si stanno diffondendo ovunque.
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Il signor Ali Larijani esorta gli stati islamici ad agire, non solo a parlare:
Il Segretario del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale dell'Iran ha avvertito che un vertice islamico pieno di discorsi ma senza risultati concreti non sarebbe diverso da una riunione ordinaria del Consiglio di Sicurezza — e potrebbe effettivamente equivalere a favorire una nuova aggressione contro Israele. Ha chiesto l'istituzione di un “Comando Operativo Congiunto” per affrontare le azioni del regime, affermando che una tale mossa allarmerebbe i sostenitori del regime e li costringerebbe, nel panico, a modificare le loro direttive. Larijani ha esortato i governi musulmani a prendere almeno misure pratiche e limitate per proteggere i palestinesi affamati e oppressi, avvertendo che l'inazione rischia la loro stessa rovina.
Il Segretario del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale dell'Iran ha avvertito che un vertice islamico pieno di discorsi ma senza risultati concreti non sarebbe diverso da una riunione ordinaria del Consiglio di Sicurezza — e potrebbe effettivamente equivalere a favorire una nuova aggressione contro Israele. Ha chiesto l'istituzione di un “Comando Operativo Congiunto” per affrontare le azioni del regime, affermando che una tale mossa allarmerebbe i sostenitori del regime e li costringerebbe, nel panico, a modificare le loro direttive. Larijani ha esortato i governi musulmani a prendere almeno misure pratiche e limitate per proteggere i palestinesi affamati e oppressi, avvertendo che l'inazione rischia la loro stessa rovina.
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L'ex capo di stato maggiore delle forze di occupazione israeliane, Herzi Halevi, ha riconosciuto che più di 200.000 palestinesi sono stati uccisi o feriti dall'inizio della guerra su Gaza, diventando così il primo alto funzionario israeliano a citare un bilancio vicino ai dati diffusi dal Ministero della Salute di Gaza.
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Le forze di occupazione assaltano la città di Az-Zababdeh a sud di Jenin nel nord della Cisgiordania
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Tre mig 31 volano accanto ad un isola sperduta del golfo di Finlandia , di sovranità estone e si scatena il finimondo.
I giornali parlano di provocazione della Federazione Russa , desiderosa di una guerra di conquista.
Se questa è una provocazione , chissà come possiamo classificare le operazioni fatte dai P-8 POSEIDON (Aerei spia della Boeing dotati , fra le altre cose , di due sistemi radar Raytheon adatti al monitoraggio e al puntamento di armi da remoto) degli Stati uniti e di vari paesi NATO :
-Nel Mar Baltico
-Nel Mar nero
-Fra le coste libanesi e siriane del Mediterraneo orientale
-Fra l' oceano indiano e il mare arabico all' imbocco del golfo di Aden
-Sopra Djibouti nel corno d'Africa
- Sopra le coste caraibiche prospicienti il Venezuela
- Sopra le isole Curili all' estremo est della federazione russa
-Lungo tutta la costa del mar cinese meridionale e nello stretto di Taiwan
(Questa lista fa riferimento solamente agli ultimi cinque anni)
I giornali parlano di provocazione della Federazione Russa , desiderosa di una guerra di conquista.
Se questa è una provocazione , chissà come possiamo classificare le operazioni fatte dai P-8 POSEIDON (Aerei spia della Boeing dotati , fra le altre cose , di due sistemi radar Raytheon adatti al monitoraggio e al puntamento di armi da remoto) degli Stati uniti e di vari paesi NATO :
-Nel Mar Baltico
-Nel Mar nero
-Fra le coste libanesi e siriane del Mediterraneo orientale
-Fra l' oceano indiano e il mare arabico all' imbocco del golfo di Aden
-Sopra Djibouti nel corno d'Africa
- Sopra le coste caraibiche prospicienti il Venezuela
- Sopra le isole Curili all' estremo est della federazione russa
-Lungo tutta la costa del mar cinese meridionale e nello stretto di Taiwan
(Questa lista fa riferimento solamente agli ultimi cinque anni)
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Giornata lunga quella di oggi , iniziata alle prime ore dell' alba con il blocco dei varchi dei porti di Livorno e Genova e finita qualche minuto fa , dappertutto dalle grandi città ai piccoli centri di provincia di cui è disseminato il nostro paese.
Nonostante la lunghezza di questa giornata e fermo restando che si tratta di un percorso , quindi di strada ce n'è ancora tanttissima da fare , per di più sicuramente impervia , possiamo già dire qualche cosa a riguardo.
1) i lavoratori sono ancora centrali come avanguardie nelle mobilitazioni , alla faccia di chi credeva e crede il contrario.
Lo sono se acquisiscono messaggi forti , hanno una linea internazionale giusta e fanno , cioè mettono in campo azioni concrete che accompagnano l'indignazione popolare.
Nonostante la lunghezza di questa giornata e fermo restando che si tratta di un percorso , quindi di strada ce n'è ancora tanttissima da fare , per di più sicuramente impervia , possiamo già dire qualche cosa a riguardo.
1) i lavoratori sono ancora centrali come avanguardie nelle mobilitazioni , alla faccia di chi credeva e crede il contrario.
Lo sono se acquisiscono messaggi forti , hanno una linea internazionale giusta e fanno , cioè mettono in campo azioni concrete che accompagnano l'indignazione popolare.
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2) oggi è stato un bello schiaffo ai sindacati concertativi, CGIL in primis , alla loro ipocrisia , al loro oggettivo collaborazionismo con i padroni dell' occidente e di Israele.
E questa cosa non si cancella con qualche comparsata nei cortei e men che meno con le solidarietà pelose.
3) la sinistra non è vero che è morta.
La sinistra è viva , ma APPARE SE È DI CLASSE , ATRIMENTI SEMPLICEMENTE NON È.
La sinistra che è morta , che è uno zombie , che sfinisce la gente , è la sinistra borghese , uguale alla destra , e su questa , sempre interessata ad infilarsi come il sale , nel tempo , nelle parti sane della società infuriata per questioni di politica interna ed internazionale, occorrerà vigilare con sempre più professionalità ed attenzione.
E questa cosa non si cancella con qualche comparsata nei cortei e men che meno con le solidarietà pelose.
3) la sinistra non è vero che è morta.
La sinistra è viva , ma APPARE SE È DI CLASSE , ATRIMENTI SEMPLICEMENTE NON È.
La sinistra che è morta , che è uno zombie , che sfinisce la gente , è la sinistra borghese , uguale alla destra , e su questa , sempre interessata ad infilarsi come il sale , nel tempo , nelle parti sane della società infuriata per questioni di politica interna ed internazionale, occorrerà vigilare con sempre più professionalità ed attenzione.
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ESPLOSIONE' udita dall'equipaggio della Flotta Sumud
I membri dell'equipaggio dicono che un drone ha ‘attaccato’ una delle barche di aiuti per Gaza
Più di una DOZZINA di droni hanno ronzato sulla flottiglia in precedenza, radio INTASATE di musica
Gli equipaggi della flottiglia — ‘La nostra determinazione è più forte, e questi metodi non ci impediranno di portare aiuti e rompere l'assedio su Gaza’
I membri dell'equipaggio dicono che un drone ha ‘attaccato’ una delle barche di aiuti per Gaza
Più di una DOZZINA di droni hanno ronzato sulla flottiglia in precedenza, radio INTASATE di musica
Gli equipaggi della flottiglia — ‘La nostra determinazione è più forte, e questi metodi non ci impediranno di portare aiuti e rompere l'assedio su Gaza’
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L'equipaggio della flottiglia dice che i «droni» stanno lasciando cadere «oggetti non identificati»
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Ultim'ora | L'attivista brasiliano Thiago Avilla segnala sei esplosioni su diverse imbarcazioni della Flotta Global Sumud in acque internazionali
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La resistenza palestinese è una responsabilità nazionale e morale che trae la sua legittimità dal nostro saldo popolo palestinese e dal suo diritto naturale a resistere all'occupazione, come riconosciuto dalle leggi e dalle carte internazionali. Respingiamo categoricamente l'identificazione del Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese con la falsa narrazione sionista che tenta di distorcere l'Autorità Nazionale Palestinese accusandola di prendere di mira i civili.
Tutti i tentativi di imporre una tutela al nostro popolo e alla sua volontà falliranno. Consideriamo l'affermazione del Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, secondo cui Hamas non avrà alcun ruolo nel governo, una violazione del diritto intrinseco del nostro popolo palestinese all'autodeterminazione e alla scelta dei propri governanti, e un'inaccettabile sottomissione a dettami e piani stranieri.
Affermiamo che le armi della resistenza non potranno essere toccate finché l'occupazione continuerà a occupare la nostra terra e i cuori del nostro popolo. Denunciamo la richiesta del Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese di consegnarli, soprattutto alla luce della brutale guerra di sterminio a cui è sottoposto il nostro popolo nella Striscia di Gaza, e dei crimini e degli attacchi barbari perpetrati dai coloni armati e dall'esercito di occupazione contro civili disarmati nella Cisgiordania occupata.
L'unico modo per proteggere la nostra causa nazionale e contrastare i piani dell'occupazione fascista volti ad annientare e sfollare il nostro popolo a Gaza, ad annettere la Cisgiordania e a giudaizzare Gerusalemme e la Moschea di Al-Aqsa è attraverso l'unità nazionale e il consenso su un programma di lotta globale per contrastare la criminale occupazione sionista, finché le aspirazioni del nostro popolo alla liberazione, al ritorno e alla creazione di uno Stato palestinese con Gerusalemme come capitale non saranno soddisfatte.
Movimento di Resistenza Islamico - Hamas
Tutti i tentativi di imporre una tutela al nostro popolo e alla sua volontà falliranno. Consideriamo l'affermazione del Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, secondo cui Hamas non avrà alcun ruolo nel governo, una violazione del diritto intrinseco del nostro popolo palestinese all'autodeterminazione e alla scelta dei propri governanti, e un'inaccettabile sottomissione a dettami e piani stranieri.
Affermiamo che le armi della resistenza non potranno essere toccate finché l'occupazione continuerà a occupare la nostra terra e i cuori del nostro popolo. Denunciamo la richiesta del Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese di consegnarli, soprattutto alla luce della brutale guerra di sterminio a cui è sottoposto il nostro popolo nella Striscia di Gaza, e dei crimini e degli attacchi barbari perpetrati dai coloni armati e dall'esercito di occupazione contro civili disarmati nella Cisgiordania occupata.
L'unico modo per proteggere la nostra causa nazionale e contrastare i piani dell'occupazione fascista volti ad annientare e sfollare il nostro popolo a Gaza, ad annettere la Cisgiordania e a giudaizzare Gerusalemme e la Moschea di Al-Aqsa è attraverso l'unità nazionale e il consenso su un programma di lotta globale per contrastare la criminale occupazione sionista, finché le aspirazioni del nostro popolo alla liberazione, al ritorno e alla creazione di uno Stato palestinese con Gerusalemme come capitale non saranno soddisfatte.
Movimento di Resistenza Islamico - Hamas
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"L'appello al popolo palestinese e alla sua resistenza affinché depongano le armi è una pugnalata alla schiena della lotta del nostro popolo e del sangue dei nostri martiri, e contraddice i principi più basilari della legittima lotta di liberazione.
L'appello a deporre il fucile della resistenza è anche un rifiuto del ramoscello d'ulivo, poiché qualsiasi concetto di pace o il raggiungimento di uno qualsiasi degli obiettivi del nostro popolo è inutile e privo di significato con un nemico colonialista che crede che non esista un popolo palestinese e che il nostro popolo sia semplicemente un animale umano che deve essere sterminato. Il massacro in corso a Gaza è la prova di qualcosa di molto più pericoloso e di vasta portata.
Noi, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina – Comando Generale, affermiamo che nessun partito ha il diritto di violare il legittimo diritto del nostro popolo alla resistenza, primo tra tutti la lotta armata. Il nostro popolo, che lotta da un secolo e nonostante tutti i suoi grandi sacrifici, non si è arreso e non si arrenderà alle pressioni del tempo e alla durezza della situazione attuale, a causa di una realtà prevalentemente araba e islamica, in gran parte sconfitta e priva di identità e volontà.
Le sfide storiche che la nostra causa palestinese si trova ad affrontare richiedono una riconsiderazione della realtà della patria palestinese e delle istituzioni dell'OLP, affinché riflettano il concetto di movimento di liberazione nazionale, invece di cercare soluzioni e mappe che contraddicano l'orgoglio, la storia e l'identità del nostro grande popolo e della sua lotta di liberazione.
È una rivoluzione fino alla liberazione della terra e del popolo.
✊🏼🇵🇸
L'appello a deporre il fucile della resistenza è anche un rifiuto del ramoscello d'ulivo, poiché qualsiasi concetto di pace o il raggiungimento di uno qualsiasi degli obiettivi del nostro popolo è inutile e privo di significato con un nemico colonialista che crede che non esista un popolo palestinese e che il nostro popolo sia semplicemente un animale umano che deve essere sterminato. Il massacro in corso a Gaza è la prova di qualcosa di molto più pericoloso e di vasta portata.
Noi, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina – Comando Generale, affermiamo che nessun partito ha il diritto di violare il legittimo diritto del nostro popolo alla resistenza, primo tra tutti la lotta armata. Il nostro popolo, che lotta da un secolo e nonostante tutti i suoi grandi sacrifici, non si è arreso e non si arrenderà alle pressioni del tempo e alla durezza della situazione attuale, a causa di una realtà prevalentemente araba e islamica, in gran parte sconfitta e priva di identità e volontà.
Le sfide storiche che la nostra causa palestinese si trova ad affrontare richiedono una riconsiderazione della realtà della patria palestinese e delle istituzioni dell'OLP, affinché riflettano il concetto di movimento di liberazione nazionale, invece di cercare soluzioni e mappe che contraddicano l'orgoglio, la storia e l'identità del nostro grande popolo e della sua lotta di liberazione.
È una rivoluzione fino alla liberazione della terra e del popolo.
✊🏼🇵🇸
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🟢Nel nome di Allah, il Misericordioso, il Compassionevole
Dichiarazione Importante
Riguardo alla Risposta del Movimento Hamas alla Proposta del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump
Per la preoccupazione di porre fine all'aggressione e al genocidio commessi contro il nostro popolo saldo nella Striscia di Gaza, e derivante dalla nostra responsabilità nazionale, e dal nostro impegno verso le costanti, i diritti e gli interessi supremi del nostro popolo, il Movimento di Resistenza Islamica “Hamas” ha tenuto ampie consultazioni interne all'interno delle sue istituzioni di leadership, ampie consultazioni con le forze e le fazioni palestinesi, e discussioni con mediatori e amici fraterni, per raggiungere una posizione responsabile riguardo al piano del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Dopo uno studio approfondito, il movimento ha preso la sua decisione e ha fornito la seguente risposta ai mediatori:
Hamas apprezza gli sforzi arabi, islamici e internazionali, così come gli sforzi del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che chiedono la fine della guerra sulla Striscia di Gaza, lo scambio di prigionieri, l'ingresso immediato degli aiuti, e il rifiuto sia dell'occupazione della Striscia sia dello sfollamento del nostro popolo palestinese da essa.
In questo quadro, e al fine di ottenere una cessazione della guerra e un completo ritiro dalla Striscia, il movimento annuncia la sua approvazione per il rilascio di tutti i prigionieri israeliani—sia i vivi che i resti dei defunti—secondo il quadro di scambio delineato nella proposta del Presidente Trump, e con le condizioni di campo necessarie per effettuare lo scambio. In questo contesto, il movimento afferma la sua disponibilità a entrare immediatamente, tramite mediatori, in negoziati per discutere i dettagli di questa questione.
Il movimento ribadisce inoltre la sua approvazione per consegnare l'amministrazione della Striscia di Gaza a un organismo palestinese composto da indipendenti (tecnocrati), basato sul consenso nazionale palestinese e supportato da un sostegno arabo e islamico.
Per quanto riguarda le altre questioni incluse nella proposta del Presidente Trump che riguardano il futuro della Striscia di Gaza e i diritti inalienabili del popolo palestinese, queste sono legate a una posizione nazionale palestinese unificata e devono essere discusse attraverso un quadro nazionale palestinese inclusivo, di cui Hamas farà parte e al quale contribuirà responsabilmente.
Il Movimento di Resistenza Islamica – Hamas
Venerdì: 11 Rabi‘ al-Thani 1447 AH
Corrispondente a: 3 ottobre 2025 d.C.
Sito Ufficiale – Movimento Hamas
Dichiarazione Importante
Riguardo alla Risposta del Movimento Hamas alla Proposta del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump
Per la preoccupazione di porre fine all'aggressione e al genocidio commessi contro il nostro popolo saldo nella Striscia di Gaza, e derivante dalla nostra responsabilità nazionale, e dal nostro impegno verso le costanti, i diritti e gli interessi supremi del nostro popolo, il Movimento di Resistenza Islamica “Hamas” ha tenuto ampie consultazioni interne all'interno delle sue istituzioni di leadership, ampie consultazioni con le forze e le fazioni palestinesi, e discussioni con mediatori e amici fraterni, per raggiungere una posizione responsabile riguardo al piano del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Dopo uno studio approfondito, il movimento ha preso la sua decisione e ha fornito la seguente risposta ai mediatori:
Hamas apprezza gli sforzi arabi, islamici e internazionali, così come gli sforzi del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che chiedono la fine della guerra sulla Striscia di Gaza, lo scambio di prigionieri, l'ingresso immediato degli aiuti, e il rifiuto sia dell'occupazione della Striscia sia dello sfollamento del nostro popolo palestinese da essa.
In questo quadro, e al fine di ottenere una cessazione della guerra e un completo ritiro dalla Striscia, il movimento annuncia la sua approvazione per il rilascio di tutti i prigionieri israeliani—sia i vivi che i resti dei defunti—secondo il quadro di scambio delineato nella proposta del Presidente Trump, e con le condizioni di campo necessarie per effettuare lo scambio. In questo contesto, il movimento afferma la sua disponibilità a entrare immediatamente, tramite mediatori, in negoziati per discutere i dettagli di questa questione.
Il movimento ribadisce inoltre la sua approvazione per consegnare l'amministrazione della Striscia di Gaza a un organismo palestinese composto da indipendenti (tecnocrati), basato sul consenso nazionale palestinese e supportato da un sostegno arabo e islamico.
Per quanto riguarda le altre questioni incluse nella proposta del Presidente Trump che riguardano il futuro della Striscia di Gaza e i diritti inalienabili del popolo palestinese, queste sono legate a una posizione nazionale palestinese unificata e devono essere discusse attraverso un quadro nazionale palestinese inclusivo, di cui Hamas farà parte e al quale contribuirà responsabilmente.
Il Movimento di Resistenza Islamica – Hamas
Venerdì: 11 Rabi‘ al-Thani 1447 AH
Corrispondente a: 3 ottobre 2025 d.C.
Sito Ufficiale – Movimento Hamas
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