Ieri la Von der Leyen è stata a Kiev per promettere pieno sostegno all'ingresso dell'Ucraina nella UE. Chissà se passeggiando per le vie della capitale Ucraina con Zelensky ha anche approvato le pratiche barbare di legare, picchiare ed umiliare le persone accusate di rubare qualcosa per sfamarsi ai pali...
Che bella la democratica Europa che accoglie un governo che pratica la tortura, mette fuorilegge i dissidenti e integra i battaglioni neonazisti nel proprio esercito regolare esaltandoli come eroi. 🤮
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Forwarded from Tatiana Santi (Tatiana)
Media is too big
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PAROLA AD ALBERTO FAZOLO, FINITO NELLA LISTA DI PROSCRIZIONE DEI "FILO-PUTINIANI" Intervista esclusiva al giornalista ed economista Alberto Fazolo, finito assieme ad altri esperti italiani nelle liste di proscrizione stilate dal Corriere della Sera.
-"In Italia sono stati usati i servizi segreti per fini di speculazione politica. Questo per colpire chi dà fastidio al governo", spiega Fazolo. -"Il fatto che io sia riuscito con il mio dissenso a bucare il mainstream ha infastidito molti", continua il giornalista.
-Nei media non si parla mai del gioco scellerato degli americani che gettano sempre benzina sul fuoco del conflitto. L'Europa ci perderà in ogni caso.
-La reazione dei cittadini alle liste di proscrizione è stata ottima. Non abbassiamo però la guardia, la guerra sarà ancora lunga.
@Tatiana_Italia_Russia
-"In Italia sono stati usati i servizi segreti per fini di speculazione politica. Questo per colpire chi dà fastidio al governo", spiega Fazolo. -"Il fatto che io sia riuscito con il mio dissenso a bucare il mainstream ha infastidito molti", continua il giornalista.
-Nei media non si parla mai del gioco scellerato degli americani che gettano sempre benzina sul fuoco del conflitto. L'Europa ci perderà in ogni caso.
-La reazione dei cittadini alle liste di proscrizione è stata ottima. Non abbassiamo però la guardia, la guerra sarà ancora lunga.
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Le pressioni occidentali hanno sempre meno successo. Aumentano nel mondo i paesi indisponibili a farsi utilizzare per gli scopi imperialisti degli Usa e della Nato.
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L'AMERICA LATINA NON È PIÙ IL CORTILE DI CASA DEGLI USA!
I popoli dell'America Latina sono sempre più insofferenti verso le ingerenze statunitensi. Mentre a Los Angeles l'esito del "Vertice delle Americhe" voluto da Washington, con l'esclusione di Cuba, Venezuela e Nicaragua, volto a ripristinare l'egemonia a stelle e strisce nel continente, si è rivelato sostanzialmente fallimentare, in Venezuela e Bolivia per gli ex golpisti made in Usa sono giorni difficili. In Bolivia Jeanine Añez è stata condannata a 10 anni di carcere dal tribunale di La Paz per aver condotto il colpo di Stato contro il suo predecessore Evo Morales nel 2019. In Venezuela Juan Guaidò, ex autoproclamato Presidente riconosciuto da Usa e Ue, ma non dal suo popolo, è stato cacciato a sputi, spintoni e schiaffi da un ristorante di Cojedes dalla folla inferocita. I popoli dell'America Latina hanno alzato la testa e per la Casa Bianca e i suoi burattini, si annunciano tempi duri.
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I popoli dell'America Latina sono sempre più insofferenti verso le ingerenze statunitensi. Mentre a Los Angeles l'esito del "Vertice delle Americhe" voluto da Washington, con l'esclusione di Cuba, Venezuela e Nicaragua, volto a ripristinare l'egemonia a stelle e strisce nel continente, si è rivelato sostanzialmente fallimentare, in Venezuela e Bolivia per gli ex golpisti made in Usa sono giorni difficili. In Bolivia Jeanine Añez è stata condannata a 10 anni di carcere dal tribunale di La Paz per aver condotto il colpo di Stato contro il suo predecessore Evo Morales nel 2019. In Venezuela Juan Guaidò, ex autoproclamato Presidente riconosciuto da Usa e Ue, ma non dal suo popolo, è stato cacciato a sputi, spintoni e schiaffi da un ristorante di Cojedes dalla folla inferocita. I popoli dell'America Latina hanno alzato la testa e per la Casa Bianca e i suoi burattini, si annunciano tempi duri.
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GUEVARA: IMPERIALISMO USA NEMICO DELL'UMANITÀ
Il 14 giugno 1928 nasceva Ernesto Guevara, detto il "Che". Lo ricordiamo con una citazione più che mai attuale in questi tempi in cui va di moda parlare di aggressori ed aggrediti. L'aggressore imperialista contro i popoli liberi è sempre lo stesso, dai tempi della Baia dei Porci, al Vietnam, al golpe di Pinochet in Cile, alla Serbia, all'Afghanistan, all'Iraq, alla Libia, alla Siria, fino al golpe di Piazza Maidan in Ucraina, alla continua espansione della Nato ad est, alla guerra contro le Repubbliche Popolari del Donbass. L'aggressore, come ci ricordava già Guevara è l'imperialismo statunitense.
"Tutte la nostra azione è un grido di guerra contro l'imperialismo e un appello per l'unità dei popoli contro il grande nemico del genere umano: gli Stati Uniti d'America. "
Ernesto Che Guevara
"Creare due, tre, molti Vietnam è la parola d'ordine", messaggio alla Tricontinentale 16 aprile 1967
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Il 14 giugno 1928 nasceva Ernesto Guevara, detto il "Che". Lo ricordiamo con una citazione più che mai attuale in questi tempi in cui va di moda parlare di aggressori ed aggrediti. L'aggressore imperialista contro i popoli liberi è sempre lo stesso, dai tempi della Baia dei Porci, al Vietnam, al golpe di Pinochet in Cile, alla Serbia, all'Afghanistan, all'Iraq, alla Libia, alla Siria, fino al golpe di Piazza Maidan in Ucraina, alla continua espansione della Nato ad est, alla guerra contro le Repubbliche Popolari del Donbass. L'aggressore, come ci ricordava già Guevara è l'imperialismo statunitense.
"Tutte la nostra azione è un grido di guerra contro l'imperialismo e un appello per l'unità dei popoli contro il grande nemico del genere umano: gli Stati Uniti d'America. "
Ernesto Che Guevara
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Ecco un'altro "propagandista del Cremlino"!
Ah, è il Papa...
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PARLANO DI PACE E VOMITANO BOMBE
80 bombardamenti in 24 ore. Non 80 bombe ma 80 bombardamenti. Il che vuol dire una pioggia innumerevole di grad e bombe a grappolo su Doñetsk. E non per obiettivi militari: i miliziani delle Repubbliche Popolari non si nascondono tra i palazzi della città, difendono il proprio Popolo, non lo usano come scudo umano. I criminali nazisti di Kiev, come del resto fanno dal 2014, hanno colpito deliberatamente i civili. Non potendo comprare il fiero Popolo del Donbass, lo colpiscono come possono fare solo i terroristi, uccidendo gli inermi e gli indifesi. E noi compriamo armi per poterle regalare a questa canaglia fascista.
Oh compagni, ma verrà il tempo.
Il tempo per far pagare tutto il male fatto.
"VERRÀ IL TEMPO..."
Dalla pagina Facebook di Patria Socialista: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0pCyC82BhEqxWoybKhExrbubkYZNzk9n1kHW8AQrbWMHV6p1F7SDxj529MLpAj2SJl&id=100064878482987
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80 bombardamenti in 24 ore. Non 80 bombe ma 80 bombardamenti. Il che vuol dire una pioggia innumerevole di grad e bombe a grappolo su Doñetsk. E non per obiettivi militari: i miliziani delle Repubbliche Popolari non si nascondono tra i palazzi della città, difendono il proprio Popolo, non lo usano come scudo umano. I criminali nazisti di Kiev, come del resto fanno dal 2014, hanno colpito deliberatamente i civili. Non potendo comprare il fiero Popolo del Donbass, lo colpiscono come possono fare solo i terroristi, uccidendo gli inermi e gli indifesi. E noi compriamo armi per poterle regalare a questa canaglia fascista.
Oh compagni, ma verrà il tempo.
Il tempo per far pagare tutto il male fatto.
"VERRÀ IL TEMPO..."
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Nella regione di Kharkiv, i cittadini locali hanno iniziato a distruggere i simboli ucraini sugli edifici pubblici.
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DA CENTO GIORNI I FRATELLI KONONOVICH SONO NELLE MANI DEI LORO AGUZZINI
Cento giorni fa, il 7 marzo, i fratelli Mikhail e Aleksander Kononovich, militanti antifascisti e dirigenti della gioventù comunista ucraina, sono stati arrestati dalle forze di sicurezza di Kiev e di loro non si hanno più notizie, se si eccettua alcune foto apparse in alcuni canali Telegram che mostravano le torture sul corpo di uno di loro. Accusati di essere collaborazionisti filo-russi, in realtà la loro unica colpa è di opporsi al governo Zelensky, alla deriva nazionalista ed estremista in Ucraina e di continuare a professarsi comunisti. L'Ucraina è tutt'altro che il paradiso democratico che i media atlantisti vogliono farci credere. Facciamo di tutto sui social e nella realtà per tenere viva l'attenzione su questa vicenda. Condividete il più possibile.
Libertà per i fratelli Kononovich! No alla persecuzione dei comunisti in Ucraina!
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Cento giorni fa, il 7 marzo, i fratelli Mikhail e Aleksander Kononovich, militanti antifascisti e dirigenti della gioventù comunista ucraina, sono stati arrestati dalle forze di sicurezza di Kiev e di loro non si hanno più notizie, se si eccettua alcune foto apparse in alcuni canali Telegram che mostravano le torture sul corpo di uno di loro. Accusati di essere collaborazionisti filo-russi, in realtà la loro unica colpa è di opporsi al governo Zelensky, alla deriva nazionalista ed estremista in Ucraina e di continuare a professarsi comunisti. L'Ucraina è tutt'altro che il paradiso democratico che i media atlantisti vogliono farci credere. Facciamo di tutto sui social e nella realtà per tenere viva l'attenzione su questa vicenda. Condividete il più possibile.
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Macron dice che prima o poi gli ucraini dovranno trovare una soluzione negoziale con la Russia, ma non è quello che vogliono gli Usa che infatti continuano ad inondare il regime di Kiev di armi per prolungare la guerra.
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E se lo scrive persino la Repubblica... 🇨🇳
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L'INTERVENTO IN UCRAINA NON È UNA GUERRA IMPERIALISTA. IL PARTITO COMUNISTA DELLA FEDERAZIONE RUSSA RISPONDE AL KKE.
"Sulla base della teoria marxista, il conflitto militare in Ucraina non può essere considerato una guerra imperialista, [...]. Questa è una guerra di liberazione nazionale del popolo del Donbass. E dal punto di vista della Russia, questa è una lotta contro una minaccia esterna alla sicurezza nazionale e al fascismo.
Non è un segreto che la milizia popolare del Donbass non sia stata in grado di resistere in modo indipendente alle molte migliaia di unità dell’esercito ucraino rifornito di armi straniere. La sconfitta delle milizie popolari avrebbe portato inevitabilmente all’annientamento totale degli abitanti di lingua russa, molti dei quali erano cittadini russi. In conformità con la Costituzione della Federazione Russa, al fine di proteggere i suoi cittadini e garantire la sicurezza nazionale, la Russia ha intrapreso le azioni previste dalla legge, poiché era impossibile farlo in altri modi. [...] Con la benedizione dei curatori americani, all’inizio di marzo di quest’anno, l’Ucraina si stava preparando a lanciare un’operazione militare per impadronirsi del Donbass e poi della Crimea. [...] Il regime di Bandera si prepara alla guerra da 8 anni. L’indottrinamento ideologico del personale militare è stato sistematicamente effettuato nello spirito di una vera e propria russofobia, sono state create le aree fortificate più potenti e l’esercito è stato saturato con le armi più recenti.
Seguendo i loro obiettivi geopolitici imperialisti, gli Stati Uniti includevano sistematicamente l’Ucraina nella sfera dei suoi interessi militari, trasformando il Paese in una punta di diamante della NATO. [...] Tutto ciò rappresenta una minaccia non solo per la Russia, ma per tutta l’umanità.
Si sostiene che questo sia esclusivamente un argomento di contraddizioni interimperialistiche o di lotta per i mercati e i minerali. L’incapacità di vedere la componente nazionale delle questioni di classe e la componente di classe delle questioni nazionali conduce nel regno del dogmatismo. [...] l’oligarchia russa era contraria all’operazione militare in Ucraina. Ha cercato con tutte le sue forze di integrarsi nell’oligarchia mondiale, ed era già sotto forte pressione da parte dell’Occidente, che chiedeva da esso un’influenza più energica sul governo per mantenere l’orientamento filo-occidentale della Russia.
Inoltre, gli oligarchi russi hanno risentito molto dall’operazione militare russa in Ucraina. Sono inseriti negli elenchi delle sanzioni, palazzi e yacht gli vengono portati via, i conti bancari vengono congelati.
Non proviamo la minima simpatia per coloro che hanno saccheggiato la Russia per tre decenni e ora stanno perdendo il loro bottino. Vogliamo solo sottolineare che l’oligarchia russa non solo non era interessata all’operazione militare, ma ne soffriva anche. Rifiutandosi di sostenere questa operazione, le grandi imprese hanno perso non solo proprietà e denaro, ma anche influenza nell’élite dirigente russa. Prestate attenzione in primo luogo a quali forze di classe si sono opposte all’operazione militare russa in Ucraina: prima di tutto, quelle del grande capitale monopolistico [...]. è stato il Partito Comunista della Federazione Russa che dal 2014 ha avanzato con insistenza la richiesta di riconoscimento dalla Russia delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. Nessun altro partito politico in Russia ha fatto così tanto per sostenere la popolazione del Donbass. Dall’inizio abbiamo sostenuto il ritorno del Donbass in Russia. Non è il Partito Comunista a “mostrare solidarietà alla Russia Unita e al Presidente Putin”, ma essi, in virtù di imperativi storici, sono costretti a intraprendere la strada su cui il Partito Comunista della Federazione Russa ha ostinatamente insistito per tre decenni" (Dipartimento Internazionale del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa).
Articolo completo (lettura davvero consigliatissima) qui: https://bit.ly/3xAi2Pb
"Sulla base della teoria marxista, il conflitto militare in Ucraina non può essere considerato una guerra imperialista, [...]. Questa è una guerra di liberazione nazionale del popolo del Donbass. E dal punto di vista della Russia, questa è una lotta contro una minaccia esterna alla sicurezza nazionale e al fascismo.
Non è un segreto che la milizia popolare del Donbass non sia stata in grado di resistere in modo indipendente alle molte migliaia di unità dell’esercito ucraino rifornito di armi straniere. La sconfitta delle milizie popolari avrebbe portato inevitabilmente all’annientamento totale degli abitanti di lingua russa, molti dei quali erano cittadini russi. In conformità con la Costituzione della Federazione Russa, al fine di proteggere i suoi cittadini e garantire la sicurezza nazionale, la Russia ha intrapreso le azioni previste dalla legge, poiché era impossibile farlo in altri modi. [...] Con la benedizione dei curatori americani, all’inizio di marzo di quest’anno, l’Ucraina si stava preparando a lanciare un’operazione militare per impadronirsi del Donbass e poi della Crimea. [...] Il regime di Bandera si prepara alla guerra da 8 anni. L’indottrinamento ideologico del personale militare è stato sistematicamente effettuato nello spirito di una vera e propria russofobia, sono state create le aree fortificate più potenti e l’esercito è stato saturato con le armi più recenti.
Seguendo i loro obiettivi geopolitici imperialisti, gli Stati Uniti includevano sistematicamente l’Ucraina nella sfera dei suoi interessi militari, trasformando il Paese in una punta di diamante della NATO. [...] Tutto ciò rappresenta una minaccia non solo per la Russia, ma per tutta l’umanità.
Si sostiene che questo sia esclusivamente un argomento di contraddizioni interimperialistiche o di lotta per i mercati e i minerali. L’incapacità di vedere la componente nazionale delle questioni di classe e la componente di classe delle questioni nazionali conduce nel regno del dogmatismo. [...] l’oligarchia russa era contraria all’operazione militare in Ucraina. Ha cercato con tutte le sue forze di integrarsi nell’oligarchia mondiale, ed era già sotto forte pressione da parte dell’Occidente, che chiedeva da esso un’influenza più energica sul governo per mantenere l’orientamento filo-occidentale della Russia.
Inoltre, gli oligarchi russi hanno risentito molto dall’operazione militare russa in Ucraina. Sono inseriti negli elenchi delle sanzioni, palazzi e yacht gli vengono portati via, i conti bancari vengono congelati.
Non proviamo la minima simpatia per coloro che hanno saccheggiato la Russia per tre decenni e ora stanno perdendo il loro bottino. Vogliamo solo sottolineare che l’oligarchia russa non solo non era interessata all’operazione militare, ma ne soffriva anche. Rifiutandosi di sostenere questa operazione, le grandi imprese hanno perso non solo proprietà e denaro, ma anche influenza nell’élite dirigente russa. Prestate attenzione in primo luogo a quali forze di classe si sono opposte all’operazione militare russa in Ucraina: prima di tutto, quelle del grande capitale monopolistico [...]. è stato il Partito Comunista della Federazione Russa che dal 2014 ha avanzato con insistenza la richiesta di riconoscimento dalla Russia delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. Nessun altro partito politico in Russia ha fatto così tanto per sostenere la popolazione del Donbass. Dall’inizio abbiamo sostenuto il ritorno del Donbass in Russia. Non è il Partito Comunista a “mostrare solidarietà alla Russia Unita e al Presidente Putin”, ma essi, in virtù di imperativi storici, sono costretti a intraprendere la strada su cui il Partito Comunista della Federazione Russa ha ostinatamente insistito per tre decenni" (Dipartimento Internazionale del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa).
Articolo completo (lettura davvero consigliatissima) qui: https://bit.ly/3xAi2Pb
La Riscossa
Sulla guerra imperialista in Ucraina e la posizione del PCFR
La Russia sta combattendo il neonazismo in Ucraina L’analisi dell’Operazione Speciale russa svolta dal PCFR (Partito Comunista della Federazione Russa) e la risposta dello stesso PCFR […]
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I governi occidentali continuano a soffiare sul fuoco della guerra. Boris Johnson in prima fila...
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Forwarded from la fionda📗
🚩 NO DRAGHI 🐉🐉
Oggi in tutta Italia mobilitazioni contro Draghi e la guerra!
Trova la tua piazza ☝️
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Dice Stoltenberg: "la guerra in Ucraina potrebbe durare anni". Questo è ciò per cui la Nato sta lavorando...tentare di logorare la Russia, utilizzando gli ucraini come carne da cannone.
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Forwarded from L'AntiDiplomatico
"Ve li ricordate quelli che "se usciamo dall'euro ci sarà talmente tanta inflazione che dovremo fare la spesa con le carriole piene di lirette"? 🤡🤡🤡"
Gilberto Trombetta
🔴 Spegnete i Fake media. Passate a L'AntiDiplomatico: https://news.1rj.ru/str/lantidiplomatico
Gilberto Trombetta
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Londra. Si è svolta ieri una partecipata manifestazione del Partito Comunista Britannico contro la guerra e per l'uscita della Gran Bretagna dalla Nato
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