🇪🇺🇪🇺🇵🇸🇵🇸 GAZA: L'ASSEMBLEA GENERALE DELL'ONU PUÒ INVIARE UNA FORZA DIFENSIVA
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/gaza-lassemblea-generale-dellonu-puo-inviare-una-forza-difensiva
“Israele, con la complicità degli Stati Uniti, sta commettendo un genocidio a Gaza attraverso la fame di massa della popolazione, così come omicidi di massa diretti e la distruzione fisica delle infrastrutture di Gaza. Israele fa il lavoro sporco. Il governo degli Stati Uniti lo finanzia e fornisce copertura diplomatica attraverso il suo potere di veto presso le Nazioni Unite”.
“Palantir, tramite Lavender, fornisce l’intelligenza artificiale per un efficiente omicidio di massa. Microsoft, tramite i servizi cloud Azure, e Google e Amazon, tramite l’iniziativa Nimbus, forniscono l’infrastruttura tecnologica di base per l’esercito israeliano. Questo segnala come i crimini di guerra del XXI secolo siano forgiati tramite un partenariato pubblico-privato tra Israele e Stati Uniti”. Inizia così un articolo di Jeffrey Sachs pubblicato su al Jazeera nel quale il celebre economista elenca alcuni provvedimenti con cui il mondo, che nella sua stragrande maggioranza depreca quanto sta avvenendo a Gaza e in Cisgiordania, può tentare di porre un argine alla “macchina omicida israelo-americana”.
Rimandando all’articolo per i dettagli sui sei provvedimenti più o meno realistici che, secondo Sachs, i Paesi del pianeta dovrebbero prendere per far pressione su Israele, riferiamo i due più interessanti. Questo il primo: “L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA), con un voto dei due terzi dei presenti e votanti, dovrebbe sospendere Israele dall’Assemblea Generale finché non toglierà il suo sanguinoso assedio a Gaza, sulla base del precedente della sospensione del Sudafrica durante il regime di apartheid. Gli Stati Uniti non hanno diritto di veto all’Assemblea Generale”.
Più incisivo l’ultimo punto: “L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dovrebbe inviare una Forza di Protezione delle Nazioni Unite a Gaza e nella Cisgiordania occupata…
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/gaza-lassemblea-generale-dellonu-puo-inviare-una-forza-difensiva
Piccole Note
Gaza: l'Assemblea generale dell'Onu può inviare una forza difensiva
"Israele, con la complicità degli Stati Uniti, sta commettendo un genocidio a Gaza attraverso la fame di massa della popolazione, così come omicidi di massa
👍3❤2
🇷🇺🇷🇺🇵🇸🇵🇸 UCRAINA - PALESTINA: IL RILANCIO DELLE DUE GUERRE INFINITE
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/ucraina-palestina-il-rilancio-delle-due-guerre-infinite
Drammatizzazione parallela tra ieri e stamattina: nel conflitto ucraino si è registrato l’asserito attacco al palazzo governativo e, in quello mediorientale, l’attentato alla fermata di un bus di Gerusalemme, costato la vita a sei israeliani. La guerra infinita si rilancia su entrambi i fronti.
Sull’asserito attacco a Kiev c’è poco da dire, dal momento che è stato smentito dal sindaco della città Vitali Klitschko che, ignorando che il governo voleva usare dell’accaduto, ha comunicato quanto realmente successo in un post rilanciato da Ukrinform: “Nel distretto di Pechersk è scoppiato un incendio in un edificio governativo a seguito del probabile abbattimento di un drone”.
Il vettore, dunque, non mirava all’edificio governativo, anche perché se veramente fosse stato indirizzato contro di esso avrebbe fatto ben altri danni, mentre questi appaiono più causati da un incendio.
Spiegazione, peraltro, data successivamente da Defense Express, secondo cui l’edificio sarebbe stato colpito da un missile da crociera 9M727 Iskander, che però “non è esploso”, ma i cui serbatoi avrebbero innescato le fiamme (né poteva scrivere che era esploso perché intercettato e che a colpire l’edificio è stato quel che ne rimaneva).
Né c’è una ragione logica per cui i russi avrebbero dovuto prendere di mira quell’edificio…
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/ucraina-palestina-il-rilancio-delle-due-guerre-infinite
Piccole Note
Ucraina - Palestina: il rilancio delle due guerre infinite
Se abbiamo sottolineato la contamporaneità delle due drammatizzazioni - una fittizia e l'altra, putroppo, estremamente reale - è anche perché le due guerre si
😢5❤1
🇻🇪🇻🇪🇻🇪 USA VS VENEZUELA: QUESTIONE DI PETROLIO, NON DI DROGA
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/usa-vs-venezuela-questione-di-petrolio-non-di-droga
Gli Usa tornano alla politica delle cannoniere: nel mirino il Venezuela, accusato di gestire il narcotraffico verso gli States. Dopo le minacce e la taglia di 50 milioni sul presidente Maduro è arrivata la U.s. Navy. Primo squillo di tromba, l’affondamento di un’imbarcazione con 11 persone a bordo, attaccata perché ritenuta “minaccia immediata alla sicurezza” nazionale, nonostante il Capo del Dipartimento di Stato Marco Rubio – che ha una passione per i regime-change nei Paesi latinoamericani – abbia detto che era diretta a Trinidad…
Sull’illegittimità di uccidere senza processo e prove dei presunti criminali rimandiamo a un approfondito articolo di Responsibile Statecraft, in questa sede interessa altro.
È dall’inizio della presidenza che Trump ha avviato una lotta dura contro il narcotraffico, affiancando al brutale repulisti interno un’aggressiva politica estera: prima le accuse alla Cina per l’asserito traffico di Fentanyl, poi il Messico, contro il quale è iniziato a risuonare il tintinnio di sciabole che oggi richeggia al largo delle coste venezuelane.
Inutile sottolineare che si tratta di un pretesto per prendere il controllo di un Paese sul quale i gringos tentano di mettere le mani dai tempi di Chavez con sanzioni e tentati golpe. Il motivo è il solito: il Venezuela galleggia su un mare di petrolio, le riserve più ingenti del pianeta...
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/usa-vs-venezuela-questione-di-petrolio-non-di-droga
Piccole Note
Usa vs Venezuela: questione di petrolio, non di droga
Gli Usa tornano alla politica delle cannoniere: nel mirino il Venezuela, accusato di gestire il narcotraffico verso gli States. Dopo le minacce e la taglia di
🔥10❤2👍2👏2
🇷🇺🇷🇺🇺🇦🇺🇦 ZELENSKY ABBASSA LE PRETESE. MA, NELLA NOTTE, ARRIVA L'ATTACCO A SOCHI
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/zelensky-abbassa-le-pretese-ma-nella-notte-arriva-lattacco-a-sochi
Nell’intervista del 6 settembre alla ABC news, Zelensky ha ridefinito i termini della vittoria del suo Paese: “L’obiettivo di Putin è occupare l’Ucraina, vuole, ovviamente, occuparla completamente. Questa è la vittoria per lui. E finché non ci riuscirà, la vittoria sarà dalla nostra parte. Ecco perché per noi sopravvivere è una vittoria. Finché sopravviveremo con la nostra identità, con il nostro Paese, con la nostra indipendenza”.
Atteso che la Russia non ha alcun interesse a conquistare tutta l’Ucraina, dal momento che controllarla la dissanguerebbe (attentati e tanto altro), quello di Zelensky è un ripiegamento netto rispetto alle pretese pregresse: nessun riferimento alla riconquista dei territori perduti, né un accenno agli altri irrealistici obiettivi squadernati finora, come la richiesta di danni di guerra alla Russia e fantasmagorie similiari.
Un ammainabandiera mesto dopo tanta isterica, quanto irrealistica, prosopopea. Ora che ha preso coscienza della sconfitta resta solo da capire quando e come si farà la pace. La ragione dovrebbe indurlo ad accelerare i tempi, dal momento che ogni giorno muoiono persone, ma la razionalità da tempo non abita più a Kiev. E c’è sempre il rischio che, se cede, qualcuno lo faccia fuori (minacce in tal senso sono già pervenute).
La “fine del tunnel”, come da dichiarazione di Putin, sta seminando nervosismo nella politica ucraina, come segnala il divieto imposto agli ex diplomatici di viaggiare all’estero, chiusura delle frontiere alle quali è scampato l’ex ministro degli Esteri Dmytro Kuleba che, prima che la norma diventasse operativa, è fuggito in Polonia…
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/zelensky-abbassa-le-pretese-ma-nella-notte-arriva-lattacco-a-sochi
Piccole Note
Zelensky abbassa le pretese. Ma, nella notte, arriva l'attacco a Sochi
Nell'intervista del 6 settembre alla ABC news, Zelensky ha ridefinito i termini della vittoria del suo Paese: "L'obiettivo di Putin è occupare l'Ucraina,
👍4❤3
🇶🇦🇵🇱🇶🇦🇵🇱 L'ATTACCO A DOHA E IL RILANCIO DELLA GUERRA NATO-RUSSIA
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/attacco-a-dohaescaltion-ucraina-il-mondo-in-bilico
Nel giorno in cui iniziava l’Assemblea generale dell’Onu, nella quale alcuni Paesi importanti dovrebbero riconoscere lo Stato della Palestina, Israele ha bombardato negoziati e negoziatori di Hamas a Doha, in Qatar. E oggi, il caso polacco, con il premier Donald Tusk che ha chiesto l’attivazione dell’articolo 4 della Nato per lo sconfinamento di alcuni droni russi sul proprio territorio. Al solito, le escalation in Medio oriente e Ucraina viaggiano in parallelo.
Doha ha definito, legittimamente, l’attacco israeliano “terrorismo di Stato”. Una definizione ascrivibile anche al duplice attacco alla Freedom flottilla, contro civili impegnati in una missione umanitaria.
Ma tutto ciò appartiene all’impunità di Tel Aviv, che si sente libera di fare quel che vuole, in sfregio al diritto internazionale e ai più basilari diritti umani, anzitutto quello alla vita, negato ai palestinesi chiamati a evacuare a suon di bombe Gaza City per andare incontro a un destino altrettanto funesto (89 morti stanotte).
Il Qatar ha trovato un sostegno forte nei Paesi arabi, che forse iniziano a comprendere di non essere immuni dall’aggressività israeliana. Da vedere se riusciranno a uscire dalla paralisi di cui sono preda dal 7 ottobre.
Resta da dirimere il ruolo di Trump nell’attacco…
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/attacco-a-dohaescaltion-ucraina-il-mondo-in-bilico
Piccole Note
L'attacco a Doha e il rilancio della guerra Nato-Russia
Nel giorno in cui iniziava l'Assemblea generale dell'Onu, nella quale alcuni Paesi importanti dovrebbero riconoscere lo Stato della Palestina, Israele ha
🤬8👍2
L'ATTRITO TRUMP-NETANYAHU E L'ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/lattrito-trump-netanyahu-e-lassassinio-di-charlie-kirk
Il Wall Street Journal, rivelando come il presidente americano abbia chiamato Netanayhu per protestare contro l’attacco israeliano a Doha, conferma che questo non era coordinato con Donald Trump. Altra cosa è se ha goduto dell’appoggio americano, che certamente c’è stato dal momento che la base dell’U.S. Army in Qatar e l’intelligence Usa, al di là se Israele abbia avvertito troppo tardi o meno, ne aveva certo contezza nell’immediato.
Contraddizione solo apparente. È usuale che al presidente Usa si ascriva un potere che non ha. L’imperatore, in realtà, ha margini di manovra ridotti e Trump più di altri, dal momento che ha ereditato un esercito e un apparato di intelligence non suo, consegnato cioè alle guerre infinite e devoto al potere politico – finanziario che dopo l’11 settembre ha conquistato la stanza dei bottoni usando gli attentati (Torri gemelle, Pentagono, aereo civile United 93 e altri meno noti) per promuovere un’agenda aggressiva di politica estera.
L’imperatore, dunque, ha provato a protestare per l’ennesimo strappo di Netanyahu, che ha con il potere di cui sopra un legame di sangue, ma ha subito compreso che non poteva farlo. Così, dopo poco, ha alzato nuovamente la cornetta del telefono e, cosa davvero inusuale, richiamato il premier israeliano per chiedergli se l’attacco avesse avuto successo…
Domanda che palesa la totale confusione e prostrazione di Trump, che, peraltro, avrebbe potuto più agevolmente contattare i suoi in Qatar. Di fatto, un’excusatio non petita per aver osato mettere in discussione l’operato del dominus.
Non solo, dopo aver rassicurato il Qatar che quanto avvenuto non si sarebbe ripetuto, ha dovuto incassare le smentite indirette della leadership israeliana, con il Capo di Stato Maggiore Eyal Zamir che dichiarava che avrebbero colpito Hamas “ovunque” e con Netanyahu che ha intimato al Qatar di espellere o consegnare alla giustizia Hamas, oppure, ha minacciato, “lo faremo noi”. Insomma, le rassicurazioni di Trump non sono state nemmero prese in considerazione. Se Israele può fare tutto ciò, in contrasto pubblico con l’imperatore, è perché può contare su un potere americano più forte di questi…
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/lattrito-trump-netanyahu-e-lassassinio-di-charlie-kirk
Piccole Note
L'attrito Trump-Netanyahu e l'assassinio di Charlie Kirk
Il Wall Street Journal, rivelando come il presidente americano abbia chiamato Netanayhu per protestare contro l'attacco israeliano a Doha, conferma che questo
❤5👍1
L'ASSASSINO DI CHARLIE KIRK: UN CECCHINO BEN ADDESTRATO
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/assassino-di-charlie-kirk-un-cecchino-ben-addestrato
L’uomo che ha sparato a Charlie Kirk era ben addestrato. Ha sparato un solo colpo, da 180 metri, colpendo al collo. Anche la posizione assunta per sparare indica professionialità. Mentre la fuga sui tetti immortalata dai video, in particolare l’agilità con cui salta a terra, denota ancora addestramento. E professionalità rivela anche la sequenza successiva, quando, sceso dal tetto, “l’uomo armato cammina con nonchalance verso una strada ai margini del campus”. Sa come non dare nell’occhio.
Come dichiarato dalle autorità, il killer aveva fatto in precedenza un sopralluogo sul luogo del delitto, altro cenno di professionalità. La sua fuga è durata tanto, nonostante fosse ricercato da tutta la sicurezza Usa. Il killer sarebbe stato arrestato solo dopo 48 ore e, sembra, su denuncia del padre (così mentre scriviamo).
Il movente finora accreditato per il crimine è l’odio politico: l’attentatore sarebbe un radicale “antifa” che odiava il Maga, del quale Kirk era esponente di punta. Movente che discende dalla rivelazione che la polizia avrebbe rinvenuto dei proiettili inesplosi con su scritte inneggianti alla transizione di genere e contro il fascismo incarnato da Trump e dal suo movimento. È probabile che il profilo dell’arrestato corrisponda a tale identikit. Da vedere come verranno spiegate le capacità di cui sopra, invero sorprendenti per un pazzo lunatico.
A rivelare per primo i bossoli del “movente”, il giornalista-influencer With Crowder, che ha fatto trapelare un asserito documento riservato degli inquirenti che, tra le altre cose, rivelava anche il rinvenimento di “un vecchio fucile a otturatore girevole-scorrevole Mauser calibro 30-06 trovato avvolto in un asciugamano in una zona boscosa lungo la via di fuga del sospettato”...
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/assassino-di-charlie-kirk-un-cecchino-ben-addestrato
Piccole Note
L'assassino di Charlie Kirk: un cecchino ben addestrato
L'uomo che ha sparato a Charlie Kirk era ben addestrato. Ha sparato un solo colpo, da 180 metri, colpendo al collo. Anche la posizione assunta per sparare
👍4❤2
LE BOMBE SUL QATAR E SUL PIANO DI PACE DI TRUMP PER GAZA
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/le-bombe-sul-qatar-e-sul-piano-di-pace-di-trump-per-gaza
Perché Netanyahu ha attaccato Hamas in Qatar e perché adesso? Questa la domanda che si pone Nimrod Novik su Haaretz spiegando che si trattava di evitare che Hamas accettasse il cessate il fuoco proposto da Trump, per dare un segnale contro l’iniziativa franco-saudita all’Onu e per dimostrare che non ha nulla a che vedere col Qatargate, scandalo che vede imputati alcuni suoi stretti collaboratori.
Molto interessante quanto scrive sul primo punto: “Non così celato nel piano del presidente americano Donald Trump per porre fine alla guerra di Gaza e liberare gli ostaggi c’è un ritiro completo di Israele dalla Striscia, compreso il ‘perimetro’ – una stretta striscia di territorio in cui andrebbe in vigore il divieto di accesso e che separerebbe Gaza dalle città israeliane adiacenti” [prospettiva prevista nei piani dell’IDF ndr.].
“Lo hanno chiarito il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich: se l’IDF si ritirassero da Gaza, abbandonerebbero la nave del governo facendo crollare la coalizione di Netanyahu. Di conseguenza, se Hamas accettasse il piano di Trump, ciò porterebbe al collasso della coalizione di governo”...
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/le-bombe-sul-qatar-e-sul-piano-di-pace-di-trump-per-gaza
Piccole Note
Le bombe sul Qatar e sul piano di pace di Trump per Gaza
Perché Netanyahu ha attaccato Hamas in Qatar e perché adesso? Questa la domanda che si pone Nimrod Novik su Haaretz spiegando che si trattava di evitare che
❤3👍1
Forwarded from InsideOver
Media is too big
VIEW IN TELEGRAM
L’ultima tappa della corsa ciclistica de La Vuelta a Madrid è stata annullata dopo che decine di migliaia di manifestanti pro-Palestina hanno invaso le strade, bloccato il percorso e costretto gli organizzatori a interrompere la gara.
Al centro delle proteste la partecipazione della squadra Israel-Premier Tech, divenuto simbolo politico più che sportivo. La squadra era stata contestata anche al Tour de France di luglio, quando cortei e manifestazioni avevano accompagnato il loro passaggio.
A Madrid le barriere di protezione sono state abbattute, i manifestanti hanno esposto bandiere e striscioni contro Israele. La sicurezza non è stata in grado di garantire lo svolgimento regolare della competizione. La direzione ha quindi cancellato la ventunesima frazione: Jonas Vingegaard ha vinto l'edizione 2025 ma senza cerimonia di premiazione.
Le contestazioni avevano già segnato altre tappe: l’undicesima, cancellata a tre chilometri dal traguardo, e la sedicesima, accorciata con la salita finale eliminata.
Al centro delle proteste la partecipazione della squadra Israel-Premier Tech, divenuto simbolo politico più che sportivo. La squadra era stata contestata anche al Tour de France di luglio, quando cortei e manifestazioni avevano accompagnato il loro passaggio.
A Madrid le barriere di protezione sono state abbattute, i manifestanti hanno esposto bandiere e striscioni contro Israele. La sicurezza non è stata in grado di garantire lo svolgimento regolare della competizione. La direzione ha quindi cancellato la ventunesima frazione: Jonas Vingegaard ha vinto l'edizione 2025 ma senza cerimonia di premiazione.
Le contestazioni avevano già segnato altre tappe: l’undicesima, cancellata a tre chilometri dal traguardo, e la sedicesima, accorciata con la salita finale eliminata.
👏10🔥5❤4👍4
QATAR, OMICIDIO KIRK: L'11 SETTEMBRE DI TRUMP
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/qatar-omicidio-kirk-l11-settembre-di-trump
L’assassinio di Charlie Kirk rischia di diventare un altro 11 settembre americano, e forse mondiale se ripeterà l’effetto domino di allora. Per ora ha scatenato una reazione durissima in ambito repubblicano, dal presidente Trump in giù, contro l’estremismo cosiddetto di sinistra.
Reazione che sembra poter dar vita a un maccartismo di ritorno, ma più estremo del precedente, che vedrebbe indebite convergenze tra la lotta contro i movimenti cosiddetti “antifa” a quella contro l’immigrazione clandestina e, soprattutto, quella contro la causa palestinese, già oggetto di dura repressione.
E dire che, nel mega raduno di luglio del suo movimento politico, il Turning Point, cruciale per avvicinare la generazione Z al Maga, Kirk, in nome della libertà di espressione, aveva invitato diversi oratori più che critici del genocidio palestinese, tra cui Tucker Carlson, Megyn Kelly e Dave Smith.
Un’apertura che aveva irritato non poco certi ambiti, tanto che Kirk “fu bombardato da messaggi di testo e telefonate infuriate da parte dei ricchi alleati di Netanyahu negli Stati Uniti”, riporta Greyzone, tra cui donatori della sua piattaforma, come ricorda un un amico del leader Maga che accenna a come questi ne fosse rimasto destabilizzato e “spaventato”...
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/qatar-omicidio-kirk-l11-settembre-di-trump
Piccole Note
Qatar, omicidio Kirk: l'11 settembre di Trump
L'assassinio di Charlie Kirk rischia di diventare un altro 11 settembre americano, e forse mondiale se ripeterà l'effetto domino di allora. Per ora ha
👍5
🇵🇸🇵🇸🇵🇸 LO STERMINIO DI GAZA E LA SUPER SPARTA DI NETANYAHU
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/lo-sterminio-di-gaza-e-la-super-sparta-di-netanyahu
Inizia l’invasione su larga scala di Gaza City, centinaia di carri armati, bombardamenti, ordigni incendiari sui civili, tanti dei quali bambini. “Gaza brucia”, ha esultato il ministro della Difesa Israel Katz, riecheggiando la fine di Apocalipse now, quando un suo quasi omonimo, il colonnello Kurtz, ripete: “L’orrore… l’orrore”. Un orrore subito come destino ineluttabile per Kurtz, che Katz declina come ineluttabile destino inflitto ad altri.
L’attacco è stato preceduto dalla visita di Marco Rubio, Capo del Dipartimento di Stato e Consigliere per la Sicurezza nazionale Usa (ad interim), che aveva il compito di dimostrare al mondo il sostegno dell’amministrazione americana al genocidio in corso a Gaza e a quello futuro in Cisgiordania.
Per inviare questo messaggio Trump ha scelto Rubio e non il suo fedele Witkoff, che ha gestito in precedenza il dossier israelo-palestinese: un modo per dimostrare distanza dall’operato di Tel Aviv, ma anche che ha ceduto su tutte le richieste di Netanyahu. L’assassinio di Charlie Kirk ha destabilizzato nel profondo il presidente americano, tanto da ridurlo alla totale inermità nei confronti di Netanyahu, che ormai lo bullizza.
Trump ha scelto Rubio perchè, ben prima di essere chiamato nella sua amministrazione, era uno strenuo sostenitore della destra israeliana e si era già esibito nel bacio della pantofola di Netanyahu…
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/lo-sterminio-di-gaza-e-la-super-sparta-di-netanyahu
Piccole Note
Lo sterminio di Gaza e la Super Sparta di Netanyahu
Inizia l'invasione su larga scala di Gaza City, centinaia di carri armati, bombardamenti, ordigni incendiari sui civili, tanti dei quali bambini. "Gaza
💩10🤬3❤1
GAZA CITY: L'INVASIONE È INIZIATA NELL'ANNIVERSARIO DI SABRA E SHATILA
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/gaza-city-linvasione-e-iniziata-nellanniversario-di-sabra-e-shatila
L’attacco di terra contro Gaza City è iniziato nell’anniversario del massacro di Sabra e Shatila (16-18 settembre 1982), quando le forze israeliane circondarono i due campi profughi palestinesi per permettere alle milizie cristiano-falangiste e a quelle filo-israeliane di farne strame.
Tale coincidenza temporale non appare casuale, anche perché per gli ambiti cabalistici a cui afferisce tanta élite israeliana il simbolismo è fondamento e supporto indispensabile all’azione.
Altra coincidenza, casuale stavolta ma significativa, il parallelo vertice dei rappresentanti dei Paesi arabi e islamici a Doha per confrontarsi sull’attacco israeliano contro la delegazione di Hamas in Qatar.
Il fatto che l’inizio la campagna israeliana sia coinciso con tale l’assise dimostra l’insignificanza che Tel Aviv accredita al mondo arabo, nonostante lo alletti con gli Accordi di Abramo, in realtà non un’intesa tra pari, ma un giogo per gli arabi.
Il summit di Doha poteva essere un’occasione per un’azione comune per fermare l’aggressività israeliana nella regione. Così non è stato…
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/gaza-city-linvasione-e-iniziata-nellanniversario-di-sabra-e-shatila
Piccole Note
Gaza City: l'invasione è iniziata nell'anniversario di Sabra e Shatila
L'attacco di terra contro Gaza City è iniziato nell'anniversario del massacro di Sabra e Shatila (16-18 settembre 1982), quando le forze israeliane
💩4❤3👍1
🇺🇸🇮🇱🇺🇸🇮🇱 L'INFLUENZA DI NETANYAHU NEGLI USA: TRUMP È INCASTRATO?
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/linfluenza-di-netanyahu-negli-usa-trump-e-incastrato
Netanyahu “mi sta fottendo”. Così Trump ai suoi collaboratori dopo il bombardamento israeliano del Qatar. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo il quale il presidente, pur frustrato per l’ennesima volta dall’iniziativa del premier israeliano, non può rompere pubblicamente.
Secondo il WSJ si spiega con la sua stima per gli uomini forti. Una seconda spiegazione, più convincente, è per “l‘influenza del leader israeliano sul Congresso e sui media repubblicani“.
Altra spiegazione, che potrebbe sommarsi a quest’ultima, l’ha data l’ex funzionario dell’intelligence israeliana Ben-Menashe: “Il governo americano è intrappolato dagli israeliani. Jeffrey Epstein era uno dei loro strumenti per intrappolarli. Hanno intrappolato diversi presidenti degli Stati Uniti usando Jeffrey Epstein. Non era solo una questione di sesso, ma anche di soldi” .
“Trump può porre fine al genocidio a Gaza subito se smette di avere paura degli israeliani”, ha aggiunto. Infatti: “Cosa diranno di lui? Quante ragazze ha abusato? Quanti miliardi di dollari ha preso? Lasciateli dire quello che vogliono. Dovrebbe fermare il genocidio e lasciare che Israele reagisca come vuole, la moralità dovrebbe prevalere”.
La dichiarazioni di Ben-Menashe dal web sono approdate a un media mainstream, il Daily Telegraph NZ, che aggiunge l’ovvio, cioè che Ben-Menashe non ha provato le sue dichiarazioni e che, se dovessero diventare qualcosa di più di un’intervista, attirerebbero smentite incrociate da Israele e Stati Uniti…
CONTINUA A LEGGERE https://www.piccolenote.it/mondo/linfluenza-di-netanyahu-negli-usa-trump-e-incastrato
Piccole Note
L'influenza di Netanyahu negli Usa: Trump è incastrato?
Netanyahu "mi sta fottendo". Così Trump ai suoi collaboratori dopo il bombardamento israeliano del Qatar. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo il quale
❤3👍1
🇸🇦🇸🇦🇵🇰🇵🇰 ACCORDO RIAD-ISLAMABAD: L'ATOMICA ISLAMICA METTE UN PIEDE IN MEDIO ORIENTE
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/accordo-riad-islamabad-latomica-islamica-mette-un-piede-in-medio-oriente
“Il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman e il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif hanno firmato mercoledì a Riyadh un accordo congiunto per la difesa strategica, ha riferito l’agenzia di stampa saudita […]. L’accordo stabilisce che qualsiasi aggressione contro uno dei due Paesi è un’aggressione contro entrambi”. Così Arab news.
Notizia passata quasi inosservata, ma di rilevanza geopolitica primaria: Riad ora possiede la deterrenza nucleare, dal momento che il Pakistan ha più di 150 testate atomiche. L’atomica islamica, quindi, si affaccia in Medio oriente. Un problema per Israele che ne era l’unico detentore e faceva conto anche su tale esclusività, parte del suo eccezionalismo, per ascendere al rango di dominus della regione.
Di interesse anche il cenno seguente di Arab news: “L’accordo rientra nel quadro degli sforzi dei due Paesi per rafforzare la propria sicurezza e raggiungere la sicurezza e la pace nella regione e nel mondo”. Quindi, in prospettiva, la svolta saudita potrebbe allargarsi ad altri Paesi della regione, in modi e forme da vedere, anche se ad oggi resta un orizzonte più che nebuloso.
Questa la prima reazione concreta al bombardamento israeliano in Qatar, che ha allarmato tutti i Paesi mediorientali. Da notare che il principe saudita Mohamed Bin Salman, subito dopo aver siglato l’accordo di cui sopra, ha incontrato il Consigliere per la Sicurezza nazionale iraniano Ali Larjani per confrontarsi sulla situazione della regione, minata dalla destabilizzazione propalata a piene mani dall’aggressività israeliana…
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/accordo-riad-islamabad-latomica-islamica-mette-un-piede-in-medio-oriente
Piccole Note
Accordo Riad-Islamabad: l'atomica islamica mette un piede in Medio oriente
"Il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman e il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif hanno firmato mercoledì a Riyadh un accordo congiunto per la
👍11❤1
🇵🇸🇵🇸🇵🇸🇮🇱 IL GENOCIDIO DI GAZA E LA BANALITÀ DEL MALE
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/il-genocidio-di-gaza-e-la-banalita-del-male
“L’opinione pubblica israeliana assiste all’espulsione di donne, bambini e anziani e tace”, scrive Ahmad Tibi su Haaretz. “Assiste alla pulizia etnica e non dice nulla. Assiste alla distruzione totale della Striscia di Gaza e non parla. Sa che 18.000 bambini sono stati uccisi a Gaza e rimane in silenzio. Sa che giornalisti, medici, soccorritori, educatori e migliaia di civili sono sepolti sotto le macerie e non dice nulla. E quando case e grattacieli vengono bombardati, non dice nulla, spesso anzi vogliono di più, a volte addirittura sorridono sadicamente”.
“Le atrocità comsumate presso le comunità israeliane al confine con Gaza, durante le quali sono stati assassinati 30 bambini e centinaia di civili, hanno giustamente scioccato l’opinione pubblica israeliana. Ma ciò che il governo sta perpetrando a Gaza, con il sostegno della maggior parte dell’opinione pubblica, non è ‘autodifesa’. Non è una reazione estemporanea, ma l’attuazione di un vecchio piano riposto, in attesa, in qualche cassetto: un piano di trasferimento e annientamento che emerge dalle profondità del discorso politico-difensivo di Israele. Il governo israeliano è diventato un governo apertamente kahanista”.
“Non è lontano il giorno in cui i ministri del Likud deporranno una corona di fiori sulla tomba di Meir Kahane. Quello che un tempo era considerato un abominevole estremismo e dichiarato fuorilegge è ora il fulcro del consenso al potere”.
“Tutti quelli che hanno ripetuto l’affermazione che ‘non ci sono persone estranee a Gaza’ hanno giustificato l’uccisione di bambini e innocenti. Queste parole non sono state un lapsus, ma un’affermazione nazista. Non appena si elimina la distinzione tra combattente e civile, nel momento in cui si afferma che tutti i palestinesi sono obiettivi legittimi, si approva l’uccisione di milioni di persone”.
“[…] Chiunque assista alle atrocità che l’esercito israeliano commette giorno e notte nella Striscia di Gaza – bambini affamati, donne con arti mancanti, interi quartieri polverizzati – e continui a ripetere il trito e ridicolo mantra ‘sull’esercito più morale del mondo’, è complice a tutti gli effetti di questi crimini”…
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/il-genocidio-di-gaza-e-la-banalita-del-male
Piccole Note
Il genocidio di Gaza e la banalità del male
Se abbiamo ripreso questo brano di Levy è per il cenno seguente: "Se avesse chinato il capo per la vergogna e si fosse ritirato dall'Eurovision Song Contest,
🤬11❤3
SI INTENSIFICA IL GENOCIDIO DI GAZA E, IN PARALLELO, IL SOSTEGNO USA A ISRAELE
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/si-intensifica-il-genocidio-di-gaza-e-in-parallelo-il-sostegno-usa-a-israele
“Gaza City è avvolta dalle fiamme, mentre l’esercito israeliano lancia la sua offensiva di terra a lungo minacciata dopo settimane di bombardamenti incessanti. Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu, già sottoposto a un mandato di arresto internazionale per sospetto di crimini contro l’umanità, ha descritto quest’ultimo assalto come ‘un’operazione intensiva”. Vi esorto a guardare le immagini in streaming da Gaza e a capire cosa significa veramente questo eufemismo”. Inizia così una nota di Orly Noy, presidente del consiglio direttivo di B’Tselem (ong israeliana), pubblicata su +972 Magazine.
“Guardate negli occhi le persone in preda a un terrore senza paragoni persino nei momenti più bui di questo genocidio durato due anni”, prosegue la Noy. “Osservate le file di bambini coperti di cenere che giacciono sul pavimento intriso di sangue di quello che un tempo era un centro medico – alcuni a malapena vivi, altri che piangono di dolore e paura – mentre mani disperate cercano di confortarli o di curarli con le scorte mediche rimaste”.
“Ascoltate le urla delle famiglie in fuga senza un posto dove rifugiarsi. Osservate i genitori che perlustrano l’inferno alla ricerca dei loro figli; arti che sporgono da sotto le macerie; un paramedico che culla una bambina immobile, implorandola invano di aprire gli occhi”.
“Ciò che Israele sta facendo a Gaza City non è il tragico sottoprodotto di eventi caotici che avvengono sul campo di battaglia, ma un atto di annientamento ben calcolato, eseguito a sangue freddo ‘dall’esercito del popolo’, ovvero da padri, figli, fratelli e vicini di casa di noi israeliani”…
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/si-intensifica-il-genocidio-di-gaza-e-in-parallelo-il-sostegno-usa-a-israele
Piccole Note
Si intensifica il genocidio di Gaza e, in parallelo, il sostegno Usa a Israele
"Guardate negli occhi le persone in preda a un terrore senza paragoni persino nei momenti più bui di questo genocidio durato due anni", prosegue la Noy.
🔥9😢5❤3
🇺🇦🇵🇱🇩🇰 L'OCCIDENTE E LA PERICOLOSA ISTERIA DELLA MINACCIA RUSSA
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/occidente-e-la-pericolosa-isteria-della-minaccia-russa
La spinta isterica per dar vita a un’escalation contro la Russia si intensifica, con i Paesi Nato a inventare sempre nuovi pretesti per favorire tale sviluppo. Dapprima i droni russi sui cieli polacchi, capitati lì a causa di un disturbo elettronico che li ha deviati – come dimostra anche lo sconfinamento in Bielorussia, paese alleato di Mosca, che certo non aveva alcuna necessità di minacciare. Sconfinamento che ha avuto una coda nella distruzione di una casa – per fortuna nessuna vittima – e nella violazione delle spazio aereo della residenza del presidente polacco da parte di un drone.
Le solite accuse roboanti alla Russia per entrambi gli episodi, seguite poi dalle sussurrate smentite perché si è scoperto che la casa era stata distrutta da un missile partito da un F-16 Nato, dicono impazzito, e che il drone era teleguidato da un ragazzo ucraino e una ragazza bielorussa. Poi c’è stato l’allarme per lo sconfinamento di un drone, dicono russo, in Romania e l’asserito sconfinamento di jet russi nei cieli di Paesi Nato.
Un’escalation progressiva che hanno avuto il suo momento epifanico nell’allarme lanciato dalla guerrafondaia Ursula von der Lyen su un asserito attacco hacker russo al suo velivolo in fase di atterraggio in Bulgaria, allarme dimostratosi del tutto infondato, anzi inventato di sana pianta.
Se ricordiamo l’episodio è perché l’invenzione della Von der Lyen era, oltre che sciocca, di una gravità assoluta: il fatto che non sia stata rimossa dall’alto incarico che presiede getta luce sugli allarmi successivi.
Tutti incidenti usati per adire a un confronto con la Russia, nulla importando se siano stati causati da disturbi elettronici o se siano da ascriversi a quegli sconfinamenti limitati che si registrano con tanta frequenza nei cieli dei Paesi Nato ad opera dei jet russi e nei cieli russi ad opera di jet Nato…
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/occidente-e-la-pericolosa-isteria-della-minaccia-russa
Piccole Note
L'Occidente e la pericolosa isteria della minaccia russa
La spinta isterica per dar vita a un'escalation contro la Russia si intensifica, con i Paesi Nato a inventare sempre nuovi pretesti per favorire tale
💩8❤5👍3🤡1
🇺🇸🇷🇺🇺🇦 IL "MOMENTO" KIRK E LA SVOLTA DI TRUMP SULL'UCRAINA
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/il-momento-kirk-e-la-svolta-di-trump-sullucraina
In una nota pregressa avevamo accennato a come l’assassinio di Charlie Kirk potesse diventare l’11 settembre di Donald Trump, con il presidente ingabbiato, come fu per George W. Bush, dalla cabala neocon. Un cenno che sembra confermato dalla svolta del presidente sul conflitto ucraino, sul quale ha cambiato radicalmente la propria posizione.
Infatti, ieri sembra aver azzerato quanto detto e fatto in precedenza, pubblicando su Truth social un post nel quale scrive che l’Ucraina può vincere la guerra, riconquistare tutti i territori perduti e “forse anche di più”; gli Usa, ha aggiunto, continueranno a “fornire armi alla Nato perché ne faccia quel che vuole”, cioè le giri a Kiev.
Una laude sperticata alla grande nazione ucraina che va di pari passo al disprezzo per la Russia, una “tigre di carta” prossima al collasso economico. Disprezzo rischioso perché apre le porte a incrementare l’escalation, dal momento che presuppone che Mosca non sarebbe in grado di reagire.
E proprio per evitare pericolosi fraintendimenti, la prima reazione russa, in modalità deterrente, è stata quella di negare la natura cartacea della suddetta tigre. Ha artigli atomici, particolare che nella sua belligerante trance l’Occidente tende a obliterare.
Resta che la svolta trumpiana per ora è solo retorica e, peraltro, al di là della fiducia riposta nelle magnifiche sorti e progressive dell’Ucraina, la posizione delineata per il suo Paese appare immutata: il ruolo degli Usa sembra cioè limitarsi a quello di un negozio di armi nel quale la Nato può comprare, contribuendo ovviamente all’arricchimento degli States…
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/il-momento-kirk-e-la-svolta-di-trump-sullucraina
Piccole Note
Il "momento" Kirk e la svolta di Trump sull'Ucraina
In una nota pregressa avevamo accennato a come l'assassinio di Charlie Kirk potesse diventare l'11 settembre di Donald Trump, con il presidente ingabbiato,
👍4❤1
🇵🇸🇵🇸🇵🇸 IL RICONOSCIMENTO DELLA PALESTINA TRA SIMBOLO E REALTÀ
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/il-riconoscimento-della-palestina-tra-simbolo-e-realta
“Il giorno in cui le Nazioni Unite hanno tenuto una conferenza ad alto livello sulla soluzione dei due Stati e 10 Paesi occidentali si sono aggiunti alla lunga lista dei Paesi che avevano già riconosciuto lo stato immaginario, la Alon Road era quasi priva di veicoli palestinesi. La maggior parte delle strade della Cisgiordania è ora bloccata da cancelli di ferro che vengono aperti e chiusi a piacimento dai comandanti dell’esercito israeliano”. Così inizia un articolo di Gideon Levy su Haaretz.
“Nel giorno in cui 159 stati riconoscevano lo Stato dei sogni, il pastore 81enne Sadek Farhana giaceva a casa, gemendo di dolore. Il giorno prima, i coloni lo avevano picchiato senza pietà […]”, rubandogli le pecore. “Suo nipote sedeva accanto a lui con la testa fasciata: anche lui era rimasto ferito nella rapina dei coloni. La polizia israeliana si è affrettata ad accusare falsamente i pastori palestinesi” di aver rubato agli aggressori…
“Nel giorno in cui il presidente francese celebrava la vittoria diplomatica, la realizzazione di uno Stato palestinese sembrava più lontana che mai. Mai come in questo momento il sogno di questo Stato è sembrato così scollegato dalla realtà. Al presidente dello Stato in divenire, Mahmoud Abbas, non è stato nemmeno permesso di recarsi negli Stati Uniti per partecipare alla conferenza che avrebbe discusso del suo Paese, una palese violazione dell’accordo stipulato con le Nazioni Unite da parte degli Stati Uniti”.
“Proprio in quel momento, l’uomo più ricercato dalla Corte Penale Internazionale, Benjamin Netanyahu, accusato di aver commesso crimini contro l’umanità, si stava preparando per il suo viaggio a New York. Il presidente dello Stato che ormai quasi tutto il mondo ‘riconosce’ partecipa all’Assemblea Generale tramite collegamento video, mentre il ricercato numero uno della CPI parlerà in aula dal podio”.
“Nel giorno in cui il mondo ha riconosciuto lo Stato palestinese, 61 persone sono state uccise a Gaza…
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/il-riconoscimento-della-palestina-tra-simbolo-e-realta
Piccole Note
Il riconoscimento della Palestina tra simbolo e realtà
"Nel giorno in cui il mondo ha riconosciuto lo Stato palestinese, 61 persone sono state uccise a Gaza, più o meno lo stesso numero del giorno prima e del
❤8👍2
🇺🇸🇷🇺🇺🇸🇷🇺🇺🇸🇷🇺 LA SVOLTA DI TRUMP SULL'UCRAINA È SOLO RETORICA
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/la-svolta-di-trump-sullucraina-e-solo-retorica
La svolta di Trump sul conflitto ucraino, a quanto pare, resta limitata alla retorica. In realtà, al di là delle roboanti critiche a Mosca, il nocciolo del discorso all’Onu era una presa di distanza dalla guerra con relativo scaricabarile sulla sola Europa. Lo ha capito anche la stolida rappresentate degli Esteri Ue Kaja Kallas, che in un’intervista ha dichiarato: “Non possiamo essere solo noi“, Trump deve aiutarci.
Peraltro, che fosse quello il punto focale del discorso lo conferma il New York Times: “Grattando la superficie, un desiderio più profondo sembra celarsi nel cambiamento di posizione di Trump […]. Trump sembra volersi lavare le mani del conflitto ucraino, dal momento che non è riuscito a portare il presidente Vladimir Putin al tavolo dei negoziati e ha visto diminuire le sue possibilità di agire come mediatore”.
Il rapporto Usa-Russia resta più o meno inalterato, come conferma l’incontro avvenuto in parallelo al’invettiva di Trump, tra il Segretario di Stato Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. A dimostrazione della proficuità del vertice, la risposta di Lavrov a un cronista che gli chiedeva come fosse andata. Nessuna parola, solo un gesto inequivocabile: pollice in sù…
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/la-svolta-di-trump-sullucraina-e-solo-retorica
Piccole Note
La svolta di Trump sull'Ucraina è solo retorica
La svolta di Trump sul conflitto ucraino, a quanto pare, resta limitata alla retorica. In realtà, al di là delle roboanti critiche a Mosca, il nocciolo del
👍8
NETANYAHU NON HA DISMESSO IL SUO SOGNO DI UNA SUPER-SPARTA, ANZI
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/netanyahu-non-ha-dismesso-il-suo-sogno-di-una-super-sparta-anzi
L’aspetto più inquietante del discorso di Netanyahu alle Nazioni Unite, in una sala praticamente deserta per l’uscita di scena delle delegazioni di quasi tutto il mondo, non è tanto quel che ha detto, dal momento che ha ribadito le abusate nefandezze retoriche, ma il fatto che le sue parole siano riecheggiate in tutta la Striscia tramite altoparlanti e cellulari.
La trovata degli altoparlanti, piazzati un po’ ovunque dall’IDF, è stata criticata persino dagli stessi militari, con una fonte anonima che, interpellata da Haaretz, l’ha definita “folle“. In effetti, lo scopo non dichiarato era quello di affermare il dominio anche psicologico di Israele sulla Striscia: il comandante in capo del campo di sterminio che impone la sua voce agli impotenti prigionieri.
Ancora più inquietante il fatto che l’IDF abbia preso il controllo dei telefoni cellulari di tutti i cittadini di Gaza perché il messaggio risultasse più capillare e pervasivo. Una trovata in salsa circense, certo, ma che voleva essere una dimostrazione di potenza ostentata al mondo intero dall’alto scranno delle Nazioni Unite. E, in effetti, tale è risultata.
Non per nulla, per indicare il futuro del suo Paese, la Grande Israele agognata dal messianesimo ebraico, Netanyahu ha evocato Sparta, anzi una Super-Sparta a motivo della potenza geometrica della sua tecnologia, vieppiù potenziata dai profondi quanto inconfessabili rapporti con le Big Tech americane (vedi al Jazeera: “Come i veterani dell’intelligence israeliana stanno plasmando le grandi aziende tecnologiche statunitensi).
Peraltro, la trovata di prendere il controllo dei cellulari dei palestinesi aveva il precipuo scopo di rievocare la scioccante, quanto sulfurea, operazione dei cercapersone esplosivi condotta contro Hezbollah…
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/netanyahu-non-ha-dismesso-il-suo-sogno-di-una-super-sparta-anzi
Piccole Note
Netanyahu non ha dismesso il suo sogno di una super-Sparta, anzi
Non per nulla, per indicare il futuro del suo Paese, la Grande Israele agognata dal messianesimo ebraico, Netanyahu ha evocato Sparta, anzi una Super-Sparta a
👍5💩2😨2